Ilaria Salis diserta il suo primo impegno politico con Avs al suo rientro

Ilaria Salis: “Torna dall’Ungheria, va a Monza, è stanca e non riesce a fare nemmeno un collegamento online con AVS, il partito che l’ha eletta. Non ha il tempo di ringraziare? I militanti non erano sotto casa sua… E il padre Roberto che apre le valvole. Prendi il seggio e l’immunità e scappa. Pare che ora il tema sia non affrontare il processo”.

Una volta confermata l’elezione di Ilaria Salis e instaurata la nuova legislatura, il giudice ungherese può chiedere al Parlamento Ue la revoca dell’immunità. La decisione spetterà poi all’Europarlamento che ha discrezionalità nel concederla in relazione alle circostanze e alla gravità del fatto”. A illustrare i possibili sviluppi del caso Salis è Luigi Daniele, ordinario di Diritto dell’Unione europea all’Università di Tor Vergata.

Se l’immunità fosse confermata, tra cinque anni con la fine del mandato cosa succede?

“L’immunità sussiste per tutti e cinque gli anni della durata del mandato. Successivamente, a meno che Salis non venga confermata ottenendo un nuovo mandato, l’immunità viene a cessare”.

A quel punto riprenderà il procedimento e Salis dovrà tornare in Ungheria?

“Non ci sarebbe nessun obbligo a carico di Salis di tornare in Ungheria. Lo scenario più probabile è che ritorni in Italia e che le autorità ungheresi spicchino nei suoi confronti un mandato d’arresto europeo per l’esercizio dell’azione penale. La stessa cosa avverrebbe nel caso di revoca dell’immunità. Ma è inverosimile che tale mandato riceva esecuzione da parte dell’Italia perché al momento le condizioni dell’Ungheria dal punto di vista della tutela dello Stato di diritto, dell’indipendenza della magistratura e delle condizioni delle carceri, non soddisfano i requisiti richiesti dal diritto Ue”.

Dunque l’Italia può rifiutarsi di eseguire un eventuale mandato d’arresto europeo?

“In linea di principio il mandato d’arresto Ue emesso da uno Stato membro nei confronti di un altro deve essere eseguito, c’è obbligo di esecuzione. Esistono, tuttavia, dei motivi di rifiuto che sono applicabili al caso dell’Ungheria. Salvo che Salis non voglia sottoporsi volontariamente al giudizio mi sembra abbastanza improbabile che il procedimento riprenda a meno che le condizioni del Paese non cambino nei prossimi 5 anni e, dunque, vengano meno le motivazioni per rifiutare l’esecuzione del mandato d’arresto”.

Come spiega la liberazione anticipata di Salis?

“Al momento Salis è stata eletta ma non c’è stato ancora il riconoscimento del suo mandato da parte del Parlamento europeo, cosa che avverrà solo con la prima sessione. Teoricamente l’Ungheria avrebbe potuto mantenere i domiciliari fino a quella data. È stato fatto prima anche sulla scia della forte pressione che c’è stata sul caso”.

FdI ha depositato una mozione in Regione a Milano per il recupero del credito da parte di Aler verso Salis chiedendo ‘il pignoramento dello stipendio’ fino al pagamento debito accumulato per la presunta morosità dell’affitto delle case popolari’. L’ente può agire nonostante l’immunità?

“L’immunità è pensata in termini penali d’altra parte però un’azione esecutiva nei confronti dell’indennità parlamentare di Salis rappresenterebbe un ostacolo all’esercizio del mandato. È molto dubbio che si possa procedere”.

Salis senior è tornato a parlare ampiamente della figlia e del suo futuro politico, confermando quel che si poteva già intuire. Superato l’entusiasmo da elezione, con Ilaria a trainare Avs verso un successo del tutto imprevisto, ora la ex maestrina potrebbe diventare una presenza ingombrante per la coalizione che l’ha fatta eleggere, grazie a una visibilità mediatica che surclassa quella dei leader formali e forte del suo carisma di vittima di uno Stato di polizia: «ha subito le torture che sapete tutti», dice il padre. Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli sanno già che appena Ilaria inizierà a parlare, ogni sua parola – almeno per un po’ – finirà in evidenza sui giornali. E questo potrebbe diventare un problema, soprattutto se la donna continuasse a sostenere tesi (come prima dell’arresto) piuttosto lontane dalla linea di Avs.

Le parole di Roberto Salis, da questo punto di vista, non suonano tranquillizzanti. «Credo che nei prossimi giorni Ilaria inizierà il suo ruolo di comunicazione per il ruolo che le compete», spiega l’ingegnere, e aggiunge: «sarà una grande sorpresa per la maggioranza». Ma anche se Salis prova a tranquillizzare Avs, «vedrete che avete fatto un ottimo acquisto», è chiaro che più della maggioranza di governo a restare spiazzata dalle esternazioni future di Ilaria rischia di essere la coalizione che l’ha fatta eleggere. A partire dai temi locali: la Salis, che è tornata a vivere a Monza, si schiererà come Avs a sostegno del sindaco Pilotto? O lo coprirà di contumelie come fanno i suoi compagni del Boccaccio, il centro sociale di cui ha fatto per anni, e che accusano il primo cittadino di «ignavia democristiana»?

Per ora papà Salis manda a Avs dichiarazioni d’affetto, «considero un grande onore il fatto che mi avete accolto come uno di voi», «quando ci sono delle persone con idee diverse ma che si rispettano penso sia una cosa molto utile per la società», eccetera. Nel frattempo, i pochi militanti arrivati per applaudire Ilaria nella canicola del quartiere Bonola se ne vanno crollando il capo. «È stato tutto un fraintendimento – spiegano affranti i dirigenti del partito – Ilaria credeva che si trattasse di un collegamento privato».

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