Ilaria Salis, l’insegnante di Monza 39enne in carcere a Budapest per l’accusa di aver partecipato al pestaggio di un gruppo di neonazisti. Salis, è notizia della settimana, sarà candidata alle Europee con Avs di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli: l’obiettivo è eleggerla per poi sfruttare l’immunità e scarcerarla, piano però dalla non semplice attuazione.
“Sono orgogliosa che nel mio Paese si ricordi tutti gli anni la cacciata dei nazifascisti grazie alla coraggiosa lotta di partigiani e partigiane”. E’ il messaggio che Ilaria Salis, in carcere da oltre un anno in Ungheria con l’accusa di aver partecipato al pestaggio di un militante di estrema destra in strada a Budapest, ha inviato alla piazza riunita per celebrare il 25 aprile. Un messaggio letto dal papà della insegnante milanese, Roberto Salis, commosso sul palco dell’Anpi alla manifestazione per la Festa della Liberazione.
“Dalla mia cella ardentemente desidero che il mio paese si mostri tutti i giorni all’altezza della propria storia, che oggi come in passato voglia opporsi all’ingiustizia nel mondo e schierarsi dalla parte giusta della storia. Buon 25 aprile”, sono le parole inviate dalla Salis.
“È bello e giusto essere vicini a una nostra concittadina e alla sua famiglia, che è stata vittima di un trattamento inaccettabile in un paese europeo”, la saluta il sindaco Pd della Capitale Roberto Gualtieri, raggiungendo la testa del corteo antifascista e posizionandosi accanto a papà Salis.
“Ilaria era a Budapest per una contromanifestazione nella giornata dell’onore, una giornata in cui i nazisti di Germania, Ungheria, Polonia e altre nazioni si trovano a Budapest per rievocare un gesto eroico nazista. Sono manifestazioni che sarebbero assolutamente proibite. In Ungheria non solo non sono contestate ma sono addirittura finanziate dal governo ungherese con i fondi europei”, è il commento di Roberto Salis durante il corteo.
“Ilaria è stata arrestata in taxi il giorno dopo i fatti di cui è accusata. È stata denudata e lasciata in reggiseno calzini e mutande ed è stata rivestita con degli abiti sporchi e puzzolenti, consegnategli dalla Questura ed è stata lasciata in queste condizioni per 8 giorni, senza avere a disposizioni carta igienica, assorbenti e sapone. Dopo di che è stata portata in un’altra cella dove qualcuno le ha dato una mano ma per altri 35 giorni, è stata in questa cella senza la possibilità di farsi una doccia. L’ambasciata ci ha messo 25 giorni per portarle abiti e una asciugamano per farsi una doccia. Ilaria per sette mesi non ha potuto comunicare con nessuno. Dall’11 febbraio l’ho risentita il 7 settembre. Volevano ottenere da lei una confessione”, ha raccontato Salis dal palco.
Quindi il padre dell’attivista di sinistra ha concluso citando il grande scrittore siciliano Leonardo Sciascia: “Se si guarda il pozzo dall’alto si vede il sole e la luna. Se si vuole vedere la verità bisogna andare in fondo al pozzo. Ilaria aveva già ben chiaro qual è la situazione, qual è la parte giusta della storia molto meglio di me e di molte persone e sicuramente enormemente meglio dei nazisti che la stanno carcerando in questo modo. Adesso nel pozzo c’è stata abbastanza e bisogna tirarla fuori”.
Roberto Salis, il padre della docente Ilaria in carcere in Ungheria, auspica dal corteo dell’Anpi a Roma che questo 25 aprile sia “l’ultimo” con la figlia in carcere. “Sono qui a rappresentarla”, ha detto Salis, “fintanto che non può venire lei con le sue gambe”. E dal palco legge una lettera di Ilaria: “Orgogliosa che nel mio paese si ricordi tutti gli anni la cacciata dei nazifascisti”.
Il padre di Ilaria Salis, Roberto, ha partecipato con Angelo Bonelli e Ilaria Cucchi al corteo dell’Anpi a Roma per il 25 aprile. “Sia l’ultimo con lei in carcere“, ha detto Salis durante l’evento.
“Sono qui a rappresentarla fintanto che non può venire lei qui con le sue gambe”, ha affermato Salis al corteo. “Ilaria ha già fatto un 25 aprile in carcere, quello del 2023, ma non abbiamo voluto pubblicizzarlo per una serie di motivi”.
“Questo”, ha continuato, “è il primo che si può fare, e deve essere l’ultimo“. Ha letto sul palco del corteo per il 25 aprile a Roma alcune righe della lettera della figlia inviata dal carcere in Ungheria: “Ci teneva tantissimo che la leggessi in questa occasione”.
“Sono orgogliosa“, scrive Ilaria nella lettera letta dal padre, “che nel mio paese si ricordi tutti gli anni la cacciata dei nazifascisti grazie alla coraggiosa lotta di partigiani e partigiane”.
‘’Dalla sua cella in Ungheria, dice, “ardentemente desidero che il mio paese si mostri tutti i giorni all’altezza della propria storia”, e che “oggi come in passato voglia opporsi all’ingiustizia nel mondo e schierarsi dalla parte giusta della Storia“.
Dopo la notizia della candidatura di Ilaria Salis con Avs alle elezioni Europee 2024, il leader della Lega Matteo Salvini ha proposto un confronto tv tra l’insegnante detenuta in Ungheria e Roberto Vannacci.
Il leader della Lega Matteo Salvini aveva commentato così la notizia della candidatura di Ilaria Salis con Alleanza Verdi e Sinistra: “Mah … È il bello della democrazia. Quanto mi piacerebbe un confronto sul futuro dell’Italia e dell’Europa tra Ilaria Salis e il generale Roberto Vannacci, se dovesse accettare la candidatura con la Lega!”.
All’agenzia ‘Adnkronos’, il generale Roberto Vannacci ha commentato così l’idea di Matteo Salvini su un confronto tv tra lui e la candidata di Avs alle elezioni Europee Ilaria Salis: “Per ora non ho sentito nulla a proposito, le proposte le facciano direttamente a me. Non so cosa dire, bisogna poi capire su quali argomenti si vuole fare questo confronto televisivo”.
Il militare, che in questi giorni dovrebbe sciogliere il nodo della sua possibile candidatura, ha poi aggiunto: “In linea di principio non ho problemi a confrontarmi con nessuno“.
Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli hanno annunciato così la candidatura di Ilaria Salis: “Alleanza Verdi e Sinistra, in accordo con Roberto Salis, ha deciso di candidare sua figlia Ilaria, detenuta in Ungheria, in condizioni che violano gravemente i diritti delle persone, nelle proprie liste alle prossime elezioni Europee. I gruppi dirigenti sono al lavoro per definire le modalità dell’operazione, tesa a tutelare i diritti e la dignità di una cittadina europea, anche dall’inerzia delle autorità italiane per ottenere una rapida scarcerazione in favore degli arresti domiciliari negati con l’ultima decisione dai giudici ungheresi”.