Si parla ancora del caso della 39enne italiana detenuta in Ungheria. “Siamo completamente lasciati soli. Abbiamo chiesto due cose e sono state negate. Non abbiamo assolutamente un buon feeling su quello che sta accadendo. Credo che mia figlia starà molto tempo in galera e che vedremo ancora parecchi processi in cui si troverà con le catene”. Così Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, parlando ai cronisti dopo l’incontro con il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Prima il padre e l’avvocato della 39enne, avevano incontrato anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Mia figlia ha tre anni di cautelari in un carcere che equivale al 41bis, è in una condizione carceraria assolutamente difficile. Non credo sia ammissibile che queste situazioni avvengano sulla pelle dei cittadini italiani senza che chi può far qualcosa non lo faccia. Mia figlia è stata torturata per otto giorni, senza carta igienica, senza assorbenti e senza sapone e non è neanche uscita una nota di protesta dal nostro ministero degli Esteri” dice Salis. “Oggi il ministro degli Esteri mi sembrava stupito quando gli ho raccontato che ambasciata in Ungheria non fornisce un elenco di avvocati per selezionare un difensore. Mi sembra che ci sia un totale scollamento nel funzionamento dello Stato”, ha aggiunto Salis. “Ci dicono che ci sono 2500 italiani in queste situazioni e che non si può fare azione preferenziale per nessuno: se li lasciamo tutti così, siamo uno Stato che difende i suoi cittadini?”, conclude.
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