Ilaria Salis, si tratta per il rientro: ipotesi domiciliari in Italia con braccialetto

Sconto dell’eventuale condanna in Italia, arresti domiciliari nel nostro Paese durante il processo, espulsione dopo il verdetto della corte. Rimane intricato il futuro di Ilaria Salis, la maestra 39enne detenuta in Ungheria con l’accusa di aver partecipato a una aggressione di due neonazisti durante una manifestazione a Budapest. Al momento, l’unica cosa certa sono i (lunghi) tempi della sentenza, prevista nel 2025. La prossima udienza è stata fissata a maggio, quando verranno ascoltati i testimoni; poi toccherà ai periti e solo dopo, nell’autunno 2024, verranno visionati e dibattuti i video portati dall’accusa come prove. I tempi troppo lunghi della sentenza stanno portando gli avvocati italiani e ungheresi di Salis a percorrere un’altra strada: la richiesta degli arresti domiciliari cautelari (ossia a processo in corso) in Italia, sulla base di alcune direttive e accordi europei. In realtà le norme si riferiscono ai condannati e non ai semplici imputati, ma la giurisprudenza italiana ha recentemente valutato che possono essere applicate anche a chi attende il giudizio.

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