“ilmiosoloamicoègiasone” è il titolo del libro di Roberto Cristiano (ed. Pagine – €13 – pag 227) uscito nel 2005.
È un romanzo d’amore? È un romanzo filosofico? È un romanzo psicologico o surreale? Non è facile stabilirlo: l’opera letteraria attraversa i generi, anzi è Cristiano stesso che attraversa terre e approfondisce argomenti senza incasellare le sue parole dentro un recinto.
La storia narrata salpa dal porto sicuro della realtà. Siamo alla fine dello scorso secolo, da piccoli dettagli si evince il tempo.
Dentro una struttura ricettiva, l’albergo Igea, avviene un suicidio, quello di Marcelo, un aspirante scrittore dall’animo tormentato a causa di difficili esperienze esistenziali. Un colpo di pistola mette fine alla giovane vita del coprotagonista.
Lui ama ed è amato da Elisa, altra protagonista e altra pensionante fissa: da tre anni hanno una storia d’amore, complicata dal principio.
Elisa stessa racconterà il loro incontro in una stazione ferroviaria e, attraverso il ricordo, la storia di Marcelo e della sua stessa famiglia, uno dei momenti più toccanti di tutta l’opera.
Molti personaggi si affacciano nell’intreccio a dire e ad aggiungere elementi di riflessione.
Uno fra tutti che poi sarà presente nei due successivi romanzi, “Dalla sommità del cielo più alto” ed “Esmeralda”, è Aquis, Maestro di Scienza Sacra e guaritore di anime e corpi.
È facile dedurre che Aquis sia realmente esistito e vicino allo scrittore stesso che da appassionato studioso di esoterismo, tratta l’argomento con devozione e competenza.
Della trama è bene non entrare in ulteriori dettagli, come ogni recensione dovrebbe fare. Mi terrò quindi lontana dall’anticipare lo svolgersi degli eventi che il lettore deve potersi gustare ignaro.
La lettura di “ilmiosoloamicoègiasone” sarà però un viaggio sorprendente che una volta giunto in mare aperto vi porterà in terreni extrarazionali, attraverso sogni e visioni che indagano quella parte dell’essere che sottostà a leggi arcane.
La struttura del romanzo è complessa e perfettamente funzionante; con un gioco di scatole cinesi si aprono racconti del racconto che a loro volta custodiscono altri racconti, ognuno con una sua funzione narrativa all’interno del tutto e al contempo indipendente da poter aver vita propria e assurgere a novella.
Il linguaggio utilizzato è curato, di facile comprensione e fruizione. Molto piacevole leggerlo a voce alta in solitudine o in compagnia.
I temi trattati sono vari, dalla sessualità molto presente e descritta con garbo all’aborto e al suicidio, dalla disabilità all’esclusione sociale.
Una frase però del libro è quella che dà la chiave di lettura di tutta l’opera.
“Ci sono altre strade per ritornare nel grembo materno”
Il libro è stato scritto, dichiarazione dell’autore stesso, a causa di un litigio amoroso. Quasi come un gioco, una sfida, un dialogo con l’amata.
Roberto Cristiano, autore napoletano sessantacinquenne, ha guidato la pagina siciliana del giornale “Avanti!”, ora caporedattore del quotidiano nazionale “Progetto Italia News”. Vive a Messina ed è cerimoniere dell’ordine templare internazionale Nova Militia Cristi.
È in uscita il suo nuovo romanzo, “Il Betto e la Betta” per la casa editrice Edizioni Progetto Cultura.
Barbara Lalle