Un aumento della mortalità del 10 %. Sono i dati registrati dal progetto Sentieri dell’Istituto superiore di sanità, relativi al periodo 2003-2008. Tale relazione verrà presentata domani al ministero della Salute alla presenza del ministro Balduzzi.
Intanto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, conferma su Twitter la sua decisione di costituirsi parte civile nel processo “mirato a individuare responsabilità per l’inquinamento di Taranto”.
Il ministro sottolinea poi l’importanza di trovare un compromesso tra Regione e Governo: “Per il commissario – ha aggiunto Clini – ancora non c’é una decisione, così come non c’é convergenza per la nomina del soggetto attuatore. Troveremo un equilibrio tra Regione e Governo, credo non appena il decreto sarà convertito alla Camera procederemo”.
Nel frattempo all’Ilva di Taranto è nata una rappresentanza dell’Unione sindacale di base (Usb). La notizia viene affidata ad un comunicato in cui vengono criticati Fim, Fiom e Uilm perché “responsabili anch’essi del degrado sociale e sindacale che si è determinato a Taranto e dentro l’Ilva”. Nella nota si indicano cinque punti-chiave per l’attuale vertenza al Siderurgico. Il primo è che l’Ilva deve ottemperare a quanto indicato dalla magistratura in relazione agli impianti sequestrati; se ciò non si dovesse verificare, lo Stato dovrebbe intervenire per “nazionalizzare” lo stabilimento “senza alcun indennizzo alla proprietà”. Inoltre “indagini e processi devono proseguire senza alcun impedimento”, per cui chi ha inquinato deve pagare anche un prezzo economico. Infine, se dovesse essere necessario fermare la produzione di alcuni settori e reparti per adeguarli sul piano ambientale, questo dovrà essere fatto “nel più breve tempo possibile e a tutti i lavoratori, compresi quelli dell’indotto, dovranno essere assicurati i livelli stipendiali attuali”. Solo dopo questi interventi, secondo la Usb, la produzione dovrebbe riprendere ai livelli previsti.