“E’ un provvedimento estremamente sofferto e la sofferenza si coglie in ogni rigo”. E’ quanto afferma il procuratore generale di Lecce , Giuseppe Vignola, nel corso di una conferenza stampa a Taranto, tenutasi in seguito alla firma di un decreto di sequestro di sei impianti dell’area a caldo dell’Ilva e quello di arresto di otto persone. Alla conferenza stampa partecipano anche il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, il sostituto procuratore generale presso la Corte di appello di Lecce-sezione di Taranto, Ciro Saltalamacchia, magistrati del pool di tutela ambientale della Procura di Taranto e i vertici dei carabinieri del comando provinciale di Taranto e del Noe di Lecce.
“Il lavoro dei periti è stato ineccepibile: non c’era altra strada se non il sequestro, non c’era possibilità di adottare altri provvedimenti£. Ha sottolineato il pg di Lecce.
Ex dipendenti Ilva bloccano Taranto. “La produzione non si è fermata: noi non ci fermiamo e non ci fermeremo”. E’ quanto affermano alcuni lavoratori, dipendenti dello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto , posto sotto sequestro dalla magistratura nell’ambito di un’inchiesta sul presunto inquinamento ambientale, che hanno impedito l’accesso in diversi punti di ingresso alla città. Due blocchi sono presenti:sulla Statale 7 Appia, prolungamento della Statale 100 per Bari. Seguono poi un altro davanti alla stazione ferroviaria, prima del Ponte di Pietra, e poi in città sul Ponte Girevole.
Ma gli operai, che nell’assemblea tenutasi stamattina tra gli operai e i sindacati hanno proclamato uno sciopero ad oltranza, presidiano anche la strada per Statte, la 106 Ionica per Reggio Calabria e la strada per San Giorgio Ionico.
Blocchi invalicabili, eccetto per quelli che devono recarsi in ospedale, per i mezzi di soccorso e in qualche raro caso anche peri giornalisti.
“Mentre noi stiamo manifestando – affermano – dentro i colleghi continuano a lavorare. Qui ci sono persone che hanno famiglia, abbiamo bisogno di lavorare. Gli ambientalisti venissero a lavorare con noi, basta con certe dichiarazioni”, affermano adirati gli operai che smentiscono alcune notizie circolate sui giornali, secondo cui la produzione di acciaio all’interno dello stabilimento siderurgico era stata interrotta.
“Noi non stiamo inquinando, stiamo lavorando in sicurezza. Tutti i nostri capi – dicono ancora – sono stati messi in galera (in realtà 8 dirigenti sono finiti agli arresti domiciliari,), ma neanche la mafia viene trattata così”, concludono gli ex dipendenti dell’Ilva.
Corrado Clini: “Caso Ilva nel Cdm di oggi”. Nel Consiglio dei ministri di oggi parleremo del caso dell’Ilva di Taranto. Lo ha affermato il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, a Radio Anch’io. “E’ all’ordine del giorno”, ha ribadito.
Sindaco Taranto, “Ringrazio magistratura per aver fatto giustizia”. “Vorrei ringraziare la magistratura perché se non si fa luce e giustizia non si risolvono i problemi. E adesso, dopo aver accertato che quella industria inquinava e produceva morti, possiamo voltare pagina. L’accordo siglato a Roma rappresenta una svolta per il futuro di Taranto”. Lo afferma Ippazio Stefano, sindaco di Taranto, in un’intervista al quotidiano ‘La Stampa’. “I 330 milioni di euro da spendere per le bonifiche, l’ambiente – prosegue Stefano – non sono parole e promesse ma certezze. E’ una risposta per coniugare bene il diritto alla salute, al lavoro, alla qualità della vita. Insomma, grazie alla magistratura e al governo da oggi siamo più ottimisti per il nostro futuro”.