È di un milione di euro, il risarcimento che Legambiente ha richiesto ad Emilio Riva e Luigi Capogrosso. La richiesta è stata effettuata questa mattina, nei confronti dell’ex presidente dell’Ilva e dell’ex direttore dello stabilimento. I danni, riguardano la sentenza penale della Corte di Cassazione del 2010 che dichiarò la prescrizione dei reati, ma confermò gli effetti civilistici. La vicenda giudiziaria e i dettagli sulla richiesta di risarcimento sono stati illustrati a Taranto dal presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza. Presenti all’incontro con i giornalisti, il presidente del Circolo di Taranto Lunetta Franco e gli avvocati Eligio Curci e Massimo Moretti. Nel mirino dell’indagine denominata ‘Antismog’ finirono anche le attività dell’Agip e della Cementir. Riva e Capogrosso furono condannati dalla Corte d’Appello rispettivamente a 2 e a un anno e 8 mesi di reclusione per getto pericoloso di cose e omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro nel reparto Cokerie. La Corte di Cassazione annullò senza rinvio le condanne per intervenuta prescrizione dei reati, ma è rimasta comunque inalterata la pretesa del risarcimento del danno da parte di Legambiente e della Uil provinciale, che si costituirono parte civile. I reati ambientali si riferivano all’inquinamento dell’aria e alla dispersione di polveri su arredi urbani ed edifici pubblici del rione Tamburi di Taranto.
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