Ilva: operai occupano azienda. Custodi giudiziari bocciano piano investimenti

 

 

Continuano le proteste dei lavoratori all’Ilva.  Sono decine gli operai che si sono radunati all’interno dello stabilimento, nell’area della direzione, per contrastare l’iniziativa dell’azienda che ha iniziato a spegnere le luci e ad interrompere l’erogazione dell’acqua nei reparti sottoposti a sequestro. Lo si apprende da fonti sindacali.

 

Intanto ieri i  custodi giudiziari avrebbero dato parere negativo sul piano di investimenti immediati per risanare gli impianti sotto sequestro, consegnato dall’Ilva alla Procura venerdì scorso. Gli ingegneri Barbara Velenzano, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumentlo, hanno infatti incontrato oggi il procuratore di Taranto, Franco Sebastio e i pm dell’inchiesta per disastro ambientale.

 

Durante il vertice, gli esperti hanno consegnato a procuratore e a pm inquirenti una nota scritta con la quale, sostanzialmente, bocciano il piano. Ora sarà la Procura a dover decidere se consentire all’Ilva di conservare una minima capacità produttiva che permetta all’azienda di poter fare ulteriori investimenti. In caso contrario l’Ilva dovrà attenersi al sequestro degli impianti dell’area come stabilito nel decreto del gip e confermato dal tribunale del Riesame, è senza facoltà d’uso.

A questo punto, sembra quasi scontato un parere negativo della Procura, soprattutto perché più volte, anche di recente, lo stesso procuratore ha ricordato che la mancanza di facoltà d’uso non prevede produzione; la decisione potrebbe già arrivare domani“.

Clini: manipolati dati mortalità. “Non c’è nulla di segreto, nulla di nascosto, l’unica cosa evidente è che si stanno manipolando con grande spregiudicatezza dati incompleti e si sta creando una pressione sulla popolazione e sulle autorità. Abbiamo bisogno di responsabilità”. E’ l’attacco  del ministro dell’Ambiente Corrado Clini, che critica duramente i nuovi dati sulla mortalità causata dall’Ilva.

Secondo le ultime statistiche, infatti,  i decessi a Taranto  per tutte le cause aumenta dell’8,27% (a seconda dei quartieri), i tumori maligni del 5-42%, le malattie cardiovascolari del 10-28%, e le malattie respiratorie dell’8-64%. Lo afferma uno studio, sulla rivista dell’Associazione italiana di epidemiologia, con i dati della perizia epidemiologica per il gip del Tribunale di Taranto.

Ieri i presidenti dei Verdi, Angelo Bonelli, e dell’associazione Peacelink, Alessandro Marescotti, avewvano puntato l’indice contro il colosso siderurgico con dati allarmanti: “Nel periodo 2003-2008 nei comuni di Taranto e Statte, i più vicini all’Ilva, c’é stato un aumento del 10% dei decessi per tutte le cause e del 12% per tutti i tumori. Per i tumori del fegato e dei polmoni in provincia di Taranto è stato rilevato un aumento del 24%, per i linfomi del 38%, per i mesoteliomi del 306% per cento, mentre per i bambini si registra un +35% di decessi sotto un anno di età e per tutte le cause, e un +71% per le morti nel periodo perinatale”.

 

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