Il Comune di Taranto va avanti nel ricorso al Tar del Lazio contro il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 settembre che ha approvato il nuovo piano ambientale dell’Ilva sulla base della proposta avanzata dalla nuova societa’ acquirente del gruppo siderurgico. E’ stata firmata, infatti, la determina comunale che incarica per il giudizio al Tar del Lazio lo studio legale dell’avvocato Marcello Vernola, di Bari, gia’ eurodeputato e figlio dell’ex sindaco di Bari, Nicola. Il Comune per questo giudizio ha impegnato poco piu’ 17mila euro di cui 10.752 solo per competenze professionali del legale incaricato.
Nella determina comunale si legge che “il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) del 29 settembre 2017 ha approvato le modifiche al piano delle misure e delle attivita’ di tutela ambientale e sanitaria di cui al Dpcm del 14 marzo 2014, ai fini della completa attuazione delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) dello stabilimento Ilva”. Questo, si fa presente, e’ avvenuto “a conclusione del procedimento di esame e approvazione del piano ambientale presentato da Am Investco Italy nell’ambito della cessione dell’Ilva al nuovo soggetto privato”. “E’ interesse ed intendimento dell’Amministrazione comunale proporre impugnativa dinanzi al Tar Lazio del Dpcm del 29 settembre 2017 – scrive il Comune nell’incarico a Vernola – per eccepirne l’illegittimita’ a seguito del mancato accoglimento di molte delle osservazioni allo stesso presentate dal Comune e del rischio di danni alla salute dei cittadini e all’ambiente che le previsioni di detto Dpcm rischierebbero di cagionare, ritenendo fondate e di grande rilievo alcune delle eccezioni gia’ sollevate nella fase consultiva a cui l’Amministrazione ha partecipato mediante le osservazioni”
“L’Amministrazione comunale – si legge ancora nella determina – considerata l’importanza della questione e la sua ricaduta in termini di salubrita’ sull’intera cittadinanza di Taranto, a salvaguardia e tutela della salute dei cittadini e per scongiurare il rischio di danni ambientali, ha individuato lo studio legale per assistere e difendere il Comune di Taranto nella instauranda controversia”.
Giovedi’ sera, al termine di un vertice con le istituzioni dei territori sedi di impianti Ilva, il Mise ha annunciato che il confronto sui nodi ambientali e industriali dell’azienda proseguira’ con Am Investco e il Governo con un tavolo specifico per Taranto. Saranno coinvolti Regione Puglia, Comune e Provincia di Taranto. Sara’ un tavolo ad hoc, diverso da quello che riguarda i sindacati confederali e metalmeccanici e che e’ gia’ attivo. Analogo tavolo istituzionale sara’ istituito per Genova ed uno infine per i siti Ilva di Piemonte e Lombardia. Al vertice di giovedi’ scorso il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, non ha partecipato – era invece presente il governatore della Puglia, Michele Emiliano – in quanto, rispetto ai problemi prospettati da Taranto, non lo ha ritenuto risolutivo ed efficace. Annunciando al ministro Carlo Calenda la sua assenza alla riunione di giovedi’, il sindaco Melucci ha dichiarato: “Resto in attesa di conoscere modi e tempi per la convocazione di uno specifico Tavolo Taranto, a Taranto, ove affrontare con serieta’ e serenamente l’argomento. In questo frangente – ha detto ancora il sindaco – mi preme sottolineare che ove il Civico Ente non dovesse, nell’esclusivo interesse della propria comunita’, ricevere impegni scritti da tutte le parti in causa”, e “conformi”, “preferibilmente entro la data del 24 novembre 2017, mi vedro’ costretto a proseguire sulla strada del ricorso al Tar del Lazio avverso il Dpcm dello scorso 29 settembre