«Il fenomeno degli sbarchi sull’isola di Pantelleria non accenna a diminuire», è questo il messaggio lanciato dal senatore Claudio Barbaro (Gruppo Misto, componente della Commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali a Palazzo Madama) con una interrogazione presentata al Senato al Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.
«la struttura, l’ex caserma “V. Barone” – si legge nel testo – potrebbe contenere fino a 25-30 ospiti. Tuttavia, spesso vi risulta ricoverato un centinaio di persone straniere, alcune anche in condizioni di isolamento perché positive al coronavirus; i migranti, nella maggior parte dei casi tunisini, vengono poi trasferiti a piccoli gruppi a Trapani, per essere successivamente condotti altrove o, in qualche caso, rimpatriati; molto spesso, tuttavia, essi fuggono verso altre destinazioni italiane o europee, specialmente Francia o Germania, dove molti hanno già parenti».
«Dal mese di giugno – conclude il Senatore – sembrerebbero sbarcati a Pantelleria circa 1.500 migranti; è dunque evidente l’affanno delle forze dell’ordine, il cui organico stanziato sull’isola è del tutto insufficiente, anche considerando che, oltre a far fronte all’ondata di sbarchi, esse devono garantire il servizio nel porto e presso l’aeroporto, nonché tutte le altre prerogative di sicurezza pubblica».
Il sen. Claudio Barbaro chiede, quindi, di sapere «quanti siano i migranti sbarcati a Pantelleria nell’ultimo anno, quanti di loro abbiano fatto perdere le loro tracce in seguito all’identificazione e quanti, pur rimpatriati, siano ritornati nuovamente in Italia attraverso l’isola di Pantelleria» e «come il Ministro intenda fronteggiare questa emergenza, che ormai è insopportabile per gli abitanti dell’isola e costringe a ritmi insostenibili il personale delle forze dell’ordine stanziato sul territorio».
Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04407
Atto n. 4-04407
Pubblicato il 11 novembre 2020, nella seduta n. 274
BARBARO – Al Ministro dell’interno. –
Premesso che:
il fenomeno degli sbarchi sull’isola di Pantelleria non accenna a diminuire. È ormai prassi frequente,
per i migranti, dirigersi nella piazzetta di Scauri per essere condotti dai Carabinieri presso il centro di
prima accoglienza, ormai al collasso;
la struttura, l’ex caserma “V. Barone”, potrebbe contenere fino a 25-30 ospiti. Tuttavia, spesso vi
risulta ricoverato un centinaio di persone straniere, alcune anche in condizioni di isolamento perché
positive al coronavirus;
i migranti, nella maggior parte dei casi tunisini, vengono poi trasferiti a piccoli gruppi a Trapani, per
essere successivamente condotti altrove o, in qualche caso, rimpatriati;
molto spesso, tuttavia, essi fuggono verso altre destinazioni italiane o europee, specialmente Francia
o Germania, dove molti hanno già parenti;
dal mese di giugno sembrerebbero sbarcati a Pantelleria circa 1.500 migranti; è dunque evidente
l’affanno delle forze dell’ordine, il cui organico stanziato sull’isola è del tutto insufficiente, anche
considerando che, oltre a far fronte all’ondata di sbarchi, esse devono garantire il servizio nel porto e
presso l’aeroporto, nonché tutte le altre prerogative di sicurezza pubblica,
si chiede di sapere:
quanti siano i migranti sbarcati a Pantelleria nell’ultimo anno, quanti di loro abbiano fatto perdere le
loro tracce in seguito all’identificazione e quanti, pur rimpatriati, siano ritornati nuovamente in Italia
attraverso l’isola di Pantelleria;
come il Ministro in indirizzo intenda fronteggiare questa emergenza, che ormai è insopportabile per gli
abitanti dell’isola e costringe a ritmi insostenibili il personale delle forze dell’ordine stanziato sul
territorio.