Immigrazione e sicurezza trovano l’Europa impreparata

E’ necessario mettere i soldi sul piatto

La solidità di un’economia e delle istituzioni che la governano dipende dalla sua capacità di affrontare in modo adeguato gli eventi imprevisti. Il 2008 ha segnato l’inizio della recessione globale ed è stato un test per l’intera zona euro che aveva celebrato un decennio di stabilità. Nei successivi sette, è venuta fuori tutta la fragilità e l’ inadeguatezza e si innescato un processo di riforme che a tutt’oggi sembrano inadeguate. Ma mentre, faticosamente, si cerca di risalire la china, ecco che l’Europa è colta impreparata da nuove emergenze: l’immigrazione e la sicurezza. Si tratta di una situazione molto complessa e di non facile soluzione, ma è necessario mettere i soldi sul piatto. Per l’immigrazione sono indispensabili nuovi stanziamenti sia per la difesa comune dei confine che per l’integrazione. Pochi Paesi saranno in grado di dare il loro contributo, senza infrangere le regole del Patto di Stabilità che li vincola ad un tetto preciso sul debito e sul deficit. La Francia, ad esempio, ha già annunciato che non rispetterà le regole sul deficit ed altri paesi la seguiranno. Ci sono due strade alternative che si potrebbero percorrere. La prime è quella di allentare i vincoli di bilancio e lasciare più flessibilità in termini di spesa. Ma questa potrebbe risultare potenzialmente pericolosa, in quanto le regole da aggirare sono oggetto di continui negoziati che alla fine fanno perdere credibilità e finiscono per indebolire il sistema invece di rafforzarlo. Per questa ragione è inevitabile, anzi, auspicabile, percorrere una seconda strada ed aumentare la capacità di spesa dell’Unione emettendo debito federale, in quanto questo essendo garantito dall’insieme dei governi, sarebbe sicuro e non ci esporrebbe al rischio di instabilità finanziaria. Proposte di questo genere sono state già bocciate per il passato. Ma allora si trattava di salvare qualche banca, oggi invece si tratta di mettere risorse in comune per affrontare un’emergenza comune, quali sono l’immigrazione e la sicurezza. Una proposta in tal senso è stata già avanzata da esponenti dei governi francese e tedesco. E’ auspicabile, quindi che l’Europa faccia la sua parte. Infatti un bond emesso per finanziare la sicurezza e l’integrazione dei migranti, emesso da un’agenzia creata ad hoc, e garantito dall’insieme dei paesi dell’Unione, potrebbe realizzare l’inizio di quella federazione fiscale dell’eurozona di cui tanto si parla. Non è immaginabile costruire un’Europa prospera e sicura rimanendo ancorati a regole rigide che nell’insieme limitano la capacità di azione collettiva

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