Il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale ha ufficialmente e formalmente investito la Commissione europea della questione della nave Diciotti della Guardia costiera italiana. E’ quanto si apprende da una nota della Farnesina pubblicata nella serata di ieri, 19 agosto. L’unita’ della Guardia costiera si trova attualmente al largo dell’isola di Lampedusa con a bordo 177 persone soccorse su un barcone in avaria a seguito di una chiamata di emergenza da bordo. Il ministero degli Esteri, si legge nella nota della Farnesina, ha “ufficialmente e formalmente investito della questione la Commissione europea, affinche’ provveda a individuare una soluzione in linea con i principi di condivisione tra gli Stati membri dell’Unione europea, concordati al Consiglio europeo di giugno 2018, con riferimento ai flussi migratori”.
Per il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, “un’azione decisa da parte delle istituzioni europee, che l’Italia naturalmente sostiene appieno puo’ consentire di superare in modo ordinato e sistemico le difficolta’ e rendere strutturale l’approccio di condivisione degli oneri, peraltro gia’ applicato piu’ volte, negli ultimi due mesi, sulla base di intese ad hoc fra gli stessi Stati”.
Esulta intanto il ministro dell’Interno Matteo Salvini che fa il punto sul nodo immigrazione e sul “caso” Diciotti in una intervista a “Il Giornale”. “In due mesi abbiamo dimostrato senza bacchette magiche che dalle parole siamo passati ai fatti. Da 97 mila migranti dello scorso anno siamo arrivati a 19 mila e quindi 80 mila in meno e cio’ vuol dire che volere e’ potere. Sicuramente la gente apprezza il coraggio e la coerenza. Siamo alle carte bollate con Malta – spiega -, c’è un aggiornamento di ora in ora ma siccome il porto lo devo dare io, lo do soltanto se l’Europa si fa carico di tutti questi soggetti, consapevole del fatto che l’unica soluzione che non è in linea con le normative è di riaccompagnarli in un porto libico. Se saremo costretti a farlo lo faremo, nonostante tutto. Li soccorreremo, li nutriremo e poi li riaccompagneremo in Libia”.