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Le politiche migratorie non sono “una pretesa italiana, ma una decisione presa dall’Ue”, e in tale contesto l’Italia chiedera’ domani a Bruxelles, in occasione del Consiglio europeo, maggiori risorse per contenere i flussi. Lo ha detto oggi il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. “Le politiche di accoglienza dei rifugiati che hanno diritto d’asilo non sono una pretesa italiana, ma una decisione presa dall’Ue”, ha aggiunto Gentiloni. “Non mi rassegno all’idea di un’Europa che abbia due diverse rigidita’ – ha sottolineato il premier – una assolutamente inamovibile quando si parla di virgole e di bilanci, e una molto distratta e tollerante, quando si parla di decisioni che affrontano questioni di principio come la condivisione degli impegni sui temi migratori”, impegno che “non puo’ essere lasciato ai paesi che la geografia ha messo in prima linea e che l’Ue dovrebbe sostenere e appoggiare”. Gentiloni ha ricordato che l’ultimo vertice europeo informale di Malta, il 3 febbraio, scorso “ha fatto passi avanti” con il sostegno dato all’accordo sui flussi migratori tra Italia e Libia.
“Si dira’ che gli accordi che abbiamo firmato con le autorita’ libiche non hanno interrotto i flussi migratori – ha osservato Gentiloni – ma se qualcuno aveva promesso che sarebbe accaduto, sarebbe stato imprudente. Conosciamo la fragilita’ della situazione libica, la complessita’ del percorso di stabilizzazione, ma il fatto che questo lavoro sia iniziato, che le autorita’ libiche abbiano designato la loro delegazione nella cabina di regia italo-libica e che abbiano iniziato a intervenire con loro mezzi per trattenere una parte, seppur piccola di migranti, sono segnali della direzione nella quale stiamo lavorando”. L’obiettivo e’ “sostituire l’immigrazione clandestina irregolare con flussi e canali piu’ accettabili e mi aspetto che a Bruxelles si faccia un passo in piu’, in termini di risorse, per aiutare l’Italia”, ha concluso Gentiloni.
