Immigrazione, Juncker: no a una Europa “chiusa e senza cuore”

L’Europa non deve essere “chiusa e senza cuore” sul tema dell’immigrazione. A dirlo è il presidente dell’esecutivo Ue, Jean Claude Juncker, che spiega come “la Commissione insisterà con gli Stati membri per questa buona causa”. Juncker ricorda come l’accoglienza dei 28 Paesi alle proposte “non sia stata entusiastica”, sebbene rimane convinto che “la Commissione debba restare ambiziosa”. “Non ci si può limitare a piangere guardando i tg, stracciarsi le vesti e fare dichiarazioni altisonanti”, prosegue. “Il Libano accoglie due milioni di profughi, così la Giordania. L’Europa è il continente più ricco. Non si può pensare di contingentare gli arrivi o chiudere le nostre frontiere. No ad una Ue chiusa e senza cuore”, sottolineando di non essere “disponibile a fare compromessi sulla libera circolazione dei lavoratori in Ue”. Intanto, dalla Corte di Giustizia europea arriva l’ok per l’obbligo dell’esame di educazione civica. La Corte Ue stabilisce infatti che “gli Stati membri possono imporre ai cittadini di Paesi terzi, che siano soggiornanti di lungo periodo, l’obbligo di superare un esame di integrazione civica”. Respinge, quindi, il ricorso di due cittadine extra-Ue residenti in Olanda da oltre 7 anni che hanno impugnato l’obbligo del Governo di superare un esame di educazione civica e di lingua olandese. Per la Corte l’obbligo non viola il diritto del soggiornante e favorisce l’integrazione.

Alessandro Moschini

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