Imposta patrimoniale sui conti correnti: come funziona e come si calcola

Può essere straordinaria, dunque applicata solo in situazioni di emergenza, come una guerra o un’epidemia, o periodica. Non è un caso che in Italia siano state varate imposte patrimoniali in seguito alle due Guerre Mondiali, per recuperare i debiti bellici e fare fronte alla ricostruzione, e dopo le crisi finanziare, nel 1992 e nel 2012.

Imposta patrimoniale: i motivi per essere d’accordo o contrari

I promotori dell’imposta patrimoniale sostengono che in tempi di crisi richiedere un sacrificio straordinario ai più ricchi per aiutare i meno abbienti sia uno strumento di giustizia sociale.

Chi è contrario alla patrimoniale sostiene invece che la ricchezza netta viene accumulata su redditi già soggetti a tasse e imposte. Si tratterebbe quindi di un secondo e ingiusto prelievo fiscale. Inoltre potrebbe scoraggiare gli investimenti di grandi capitali, e far scappare gli imprenditori in altri Paesi.

Patrimoniale, nuova proposta in Parlamento: cosa prevede

Un emendamento alla Manovra firmato da Nicola Fratorianni (Sinistra Italiana – LeU) e Matteo Orfini (PD), nonostante il parere contrario del Governo e dello stesso Partito Democratico, ha riacceso il dibattitto sulla patrimoniale.

La proposta prevede l’abolizione dell’Imu e dell’imposta di bollo sui conti correnti e di deposito titoli, sostituite un’imposta variabile sui grandi patrimoni. L’emendamento ipotizza un’aliquota progressiva minima da:

  • 0,2%, per patrimoni da 500 mila euro fino a 1 milione di euro;
  • 0,5% per quelli tra 1 milione 5 milioni di euro;
  • 1% per quelli tra 5 milioni 50 milioni di euro;
  • 2% per quelli oltre i 50 milioni di euro;
  • 3% una tantum solo per l’anno 2021 per i patrimoni superiori a 1 miliardo di euro.

Per i patrimoni all’estero non segnalati al fisco italiano, vengono previste multe che vanno dal 3% al 15% dell’importo non dichiarato.

Secondo quando calcolato dai firmatari, grazie all’imposta patrimoniale si potrebbero aggiungere fino a 18 miliardi di euro nelle tasche dello Stato. I più scettici hanno fatto notare invece che le cifre sarebbero molto più basse, e del tutto simili a quelle già incassate attraverso l’Imu.

Patrimoniale, nuova proposta in Parlamento: un iter complicato

Dopo che la commissione Bilancio della Camera ha dichiarato l’emendamento inammissibile per mancanza di coperture, la proposta dell’imposta patrimoniale è stata sottoscritta anche da altri deputati ed è stata riammessa all’esame dopo il ricorso dei firmatari.

Patrimoniale, nuova proposta in Parlamento: il sì di Beppe Grillo

Nonostante le proteste dell’opposizione e della stessa maggioranza, tra cui i parlamentari pentastellati, il fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo ha dichiarato che “un contributo del 2% per i patrimoni che vanno dai 50 milioni di euro al miliardo genererebbe un’entrata per le casse dello Stato poco superiore ai 6 miliardi. Uno del 3% dato dai multimiliardari potrebbe fruttare circa 4 miliardi ulteriori”.Tag: 

La patrimoniale è un’imposta, come dice la parola stessa, sul patrimonio. Viene applicata sia a quello mobile che immobile, quindi denaro, obbligazioni, azioni e preziosi, e case e terreni. Può essere fissa, dunque dello stesso importo per tutti i contribuenti, o variabile, calcolata in base alla dimensione del patrimonio. Non si parla di tassa patrimoniale ma di imposta patrimoniale. Una tassa viene infatti corrisposta per un servizio specifico, mentre un’imposta viene versata allo Stato per erogare alla collettività tutti i servizi.

Può essere straordinaria, dunque applicata solo in situazioni di emergenza, come una guerra o un’epidemia, o periodica. Non è un caso che in Italia siano state varate imposte patrimoniali in seguito alle due Guerre Mondiali, per recuperare i debiti bellici e fare fronte alla ricostruzione, e dopo le crisi finanziare, nel 1992 e nel 2012.

Imposta patrimoniale: i motivi per essere d’accordo o contrari

I promotori dell’imposta patrimoniale sostengono che in tempi di crisi richiedere un sacrificio straordinario ai più ricchi per aiutare i meno abbienti sia uno strumento di giustizia sociale.

Chi è contrario alla patrimoniale sostiene invece che la ricchezza netta viene accumulata su redditi già soggetti a tasse e imposte. Si tratterebbe quindi di un secondo e ingiusto prelievo fiscale. Inoltre potrebbe scoraggiare gli investimenti di grandi capitali, e far scappare gli imprenditori in altri Paesi.

Patrimoniale, nuova proposta in Parlamento: cosa prevede

Un emendamento alla Manovra firmato da Nicola Fratorianni (Sinistra Italiana – LeU) e Matteo Orfini (PD), nonostante il parere contrario del Governo e dello stesso Partito Democratico, ha riacceso il dibattitto sulla patrimoniale.

La proposta prevede l’abolizione dell’Imu e dell’imposta di bollo sui conti correnti e di deposito titoli, sostituite un’imposta variabile sui grandi patrimoni. L’emendamento ipotizza un’aliquota progressiva minima da:

  • 0,2%, per patrimoni da 500 mila euro fino a 1 milione di euro;
  • 0,5% per quelli tra 1 milione e 5 milioni di euro;
  • 1% per quelli tra 5 milioni e 50 milioni di euro;
  • 2% per quelli oltre i 50 milioni di euro;
  • 3% una tantum solo per l’anno 2021 per i patrimoni superiori a 1 miliardo di euro.

Per i patrimoni all’estero non segnalati al fisco italiano, vengono previste multe che vanno dal 3% al 15% dell’importo non dichiarato.

Secondo quando calcolato dai firmatari, grazie all’imposta patrimoniale si potrebbero aggiungere fino a 18 miliardi di euro nelle tasche dello Stato. I più scettici hanno fatto notare invece che le cifre sarebbero molto più basse, e del tutto simili a quelle già incassate attraverso l’Imu.

Patrimoniale, nuova proposta in Parlamento: un iter complicato

Dopo che la commissione Bilancio della Camera ha dichiarato l’emendamento inammissibile  per mancanza di coperture, la proposta dell’imposta patrimoniale è stata sottoscritta anche da altri deputati ed è stata riammessa all’esame dopo il ricorso dei firmatari.

Patrimoniale, nuova proposta in Parlamento: il sì di Beppe Grillo

Nonostante le proteste dell’opposizione e della stessa maggioranza, tra cui i parlamentari pentastellati, il fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo  ha dichiarato che “un contributo del 2% per i patrimoni che vanno dai 50 milioni di euro al miliardo genererebbe un’entrata per le casse dello Stato poco superiore ai 6 miliardi. Uno del 3% dato dai multimiliardari potrebbe fruttare circa 4 miliardi ulteriori”.

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