Imu, Delrio: Stiamo ancora ragionando. Brunetta: Via sulla prima casa, basta demagogie

Prima della decisione della Giunta per le Autorizzazioni del Senato o in attesa di un eventuale pronunciamento della Consulta sulla legge Severino, il governo di Enrico Letta deve superare lo scoglio dell’Imu. Il Pdl, come ribadito nel vertice ad Arcore, non arretrerà di un millimetro su questo punto: vuole che il premier mantenga l’impegno di cancellare la tassa sulla prima casa e sui terreni agricoli per il 2013 e poi venga fatta riforma strutturale dal 2014. In gioco c’è la tenuta della maggioranza delle larghe intese e la permanenza a palazzo Chigi di Letta. L’ultima parala spetterà al consiglio dei ministri convocato per il 28 agosto, ma stando alle dichiarazioni degli esponenti di Pd e Pdl si è ancora lontani dal trovare una soluzione scaccia ‘crisi politica’. Il presidente del consiglio è fiducioso e si dice convinto che una soluzione sarà trovata. Ma le distanze tra centro destra e centro sinistra restano ben marcate. Il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio, lasciando palazzo Chigi al termine di un vertice di governo con il premier Enrico Letta, il vice Angelino Alfano e il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, proprio sul tema Imu, non si sbottona più di tanto. “Stiamo continuando a ragionare e a valutare tutte le opzioni percorribili”. Resta, insomma per i Democrat, ancora in campo la sua proposta di ‘esentare’ solo il 70% delle famiglie italiane lanciata dal Meeting di Cl a Rimini. Una idea supportata, oggi, dalla presentazione di un ddl da parte di alcuni senatori del Pd proprio nella direzione indicata dal ministro. Ma la ‘bocciatura’ di una esenzione totale, lasciando la tassa solo per i ‘benestantiì, è bocciata dal presidente dei deputati Pdl a Montecitorio. “Al viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, al segretario traghettatore del Pd, Guglielmo Epifani, e a tutti i compagni del Partito democratico ricordiamo che ville, castelli e immobili di lusso facenti parte delle categorie catastali A1, A8 e A9 sono già esclusi e continueranno a essere esclusi dall’esenzione Imu sulle prime case. Era previsto così nella norma del governo Berlusconi che abolì l’Ici nel 2008, è stato così con Letta nel decreto di sospensione del versamento della rata Imu di giugno 2013 e continuerà a essere così”, dice Renato Brubetta. Che poi spiega il significato delle categorie catastali. “A1 sono definite le ‘abitazioni di tipo signorile’, vale a dire unità immobiliari appartenenti a fabbricati ubicati in zone di pregio, con caratteristiche costruttive, tecnologiche e di rifiniture di livello superiore all`ordinario. A8 – continua Brunetta – sono le ‘abitazioni in ville’, intendendosi per tali quegli immobili caratterizzati dalla presenza di parco e/o giardino, edificati in zone urbanistiche ad essi specificamente destinate o in zone di pregio. Infine, A9 sono definiti ‘castelli e palazzi eminenti’, vale a dire immobili che per la loro struttura, la ripartizione degli spazi interni e dei volumi edificati non sono comparabili con le altre categorie”. “Sarebbe ora – conclude Brunetta – di smetterla con la demagogia e il populismo dei ricchi che devono pagare l’Imu: lo fanno e lo hanno sempre fatto. Affermare il contrario è pura ignoranza, o strumentalizzazione degna di miglior causa”. E con queste premesse ci si avvia ad un consiglio dei ministri fondamentale per la permanenza a Palazzo Chigi per il premier Enrico Letta.

 

 

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