Imu e Tasi verso l’accorpamento

Ci sarà una nuova Imu dal 2019? Un emendamento alla Legge di Bilancio  propone di eliminare la Tasi accorpandola in una nuova Imu ad aliquote invariate. Una novità che non porterebbe aggravi di spesa per le casse dello Stato o per il contribuente in quanto non sono previste modifiche rilevanti alle aliquote massime applicabili al meccanismo di calcolo: l’emendamento, dichiarato ammissibile, che propone l’eliminazione della Tasi e l’accorpamento nell’Imu prevede una clausola di invarianza per evitare l’aumento dell’importo dovuto.

Era stata l’Anci a richiedere l’unificazione di Imu e Tasi  sotto un’unica imposta, al fine di ottimizzare e semplificare il meccanismo di riscossione da parte dei Comuni. La novità, che dovrà essere votata prima in Commissione e poi in Aula, si aggiunge allo “sblocco” delle aliquote dei tributi locali.

 L’emendamento presentato dall’On. Gusmeroli della Lega prevede l’accorpamento delle due imposte gestite dai Comuni, con l’eliminazione della Tasi e l’inclusione del tributo all’interno della nuova Imu. L’obiettivo è quello di semplificare la procedura di riscossione, evitando di andare a gravare sulla spesa a carico dei cittadini. L’aliquota massima prevista per la nuova Imu verrebbe fissata all’11,4%, mentre il tetto per la prima casa resterebbe allo 0,4%, elevabile fino allo 0,6% da parte dei Comuni. Resterebbe la discrezionalità da parte degli enti locali, che con le delibere sull’Imu possono decidere di non far pagare l’imposta sull’abitazione principale.

È inoltre prevista una clausola di invarianza nella quale è disposto che dalla fusione di Imu e Tasi bisognerà assicurare che gli importi saranno gli stessi di quelli che si pagano attualmente.

Attualmente, la legge prevede che si paghino l’Imu, imposta sugli immobili e la Tasi, la tassa sui servizi indivisibili dei Comuni. Sulla prima casa si paga solo la Tasi (abolita per le abitazioni principali a meno che non appartengano alle categorie di lusso A1, A8 e A9). Per queste ultime la somma di Imu e Tasi può raggiungere il 6,8%, mentre per gli altri immobili il tetto è all’11,4% (ci sono poi casi particolari, come i fabbricati rurali, con aliquote diverse).

Le novità sull’Imu con l’abolizione della Tasi dal 2019 entrerebbero in vigore dopo un primo periodo di transizione: per il primo semestre dell’anno, infatti, l’emendamento propone di far pagare in base agli importi previsti per il 2018, unificando il prelievo e sommando le due aliquote. L’aliquota della nuova Imu 2019 dovrebbe quindi essere deliberata dal Comune in vista del versamento del saldo dell’imposta, che come di consueto dovrà essere pagato entro il 16 dicembre to (la scadenza dell’acconto resta fissata al 16 giugno).

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