Imu, oggi il voto. Scelta civica non ritira emendamenti

E’ iniziata la commissione Bilancio e Finanze della Camera per proseguire i lavori sul decreto Imu. Oggi il voto sui primi due articoli del dl con Scelta civica ferma nella propria posizione, ribadita nella seduta della scorsa notte, di non ritirare le proprie proposte di modifica. Il capogruppo di Sc in commissione Finanze Enrico Zanetti: “il governo non ha fornito alcuna rassicurazione che le coperture necessarie ad abrogare la seconda rata dell’Imu non saranno costituite da aumenti di altre tasse, come acconti o accise”. Un emendamento di Sc all’articolo 1 del dl prevede il raddoppio delle detrazioni mettendo “di fatto in sicurezza l’abrogazione anche della seconda rata per circa il 70% dei proprietari”. Ieri, invece, il Partito democratico  ha fatto retromarcia sull’Imu ritirando l’emendamento che voleva far pagare la prima rata a proprietari di case che hanno un rendita catastale superiore ai 750 euro. “Il senso dell’operazione non era certo quello di colpire i ricchi o il ceto medio, come qualche ‘pierino’ ha scritto sui giornali. O quello di ritornare alla lotta di classe che e’ stata evocata da qualcuno del Pdl. L’obiettivo, piuttosto, era di ridurre l’aumento dell’Iva scattato il primo di ottobre”, ha detto il viceministro per l’Economia Stefano Fassina che ha incalzato: “più Iva vuol dire più tasse. Forse qualcuno se l’è scordato. Aggiungo che, per quanto sia sfasciato il nostro catasto, l’aumento dell’Iva ha un impatto certamente più regressivo sul piano sociale che l’ipotesi di reintrodurre l’Imu sul 10 per cento delle abitazioni di maggiore rendita catastale”.

Sull’abolizione della seconda rata Imu, Fassina: “Dobbiamo stare attenti per evitare che il Pdl faccia il gioco delle tre carte”, cioè “che per eliminare una tassa se ne introduca un’altra che abbia un impatto peggiore sull’economia reale. Perché, nelle attuali condizioni di finanza pubblica, l’abolizione della seconda rata dell’Imu vuol dire aumentare altre imposte”. Invece nessuna proposta di modifica per l’articolo 14 riguardante giochi e scommesse.

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