“Oggi pomeriggio, nel corso di un incontro a Palazzo Chigi, Josefa Idem, Ministra per le Pari opportunità, lo Sport e le Politiche giovanili, ha presentato le sue dimissioni al Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, che le ha accolte”. Questo è quanto si legge in una nota diffusa dal ministero delle Pari Opportunità.
Un sopralluogo tecnico presso la palestra del Ministro Idem, ha fatto scattare le indagini che hanno alzato un vero e proprio polverone di polemiche. Dalle prime indagini il responsabile del decastero allo Sport a Palazzo Chigi, avrebbe un contenzioso con lo stato, anzi con il Comune per l’Imu ex Ici, non pagata e una palestra accatastata come prima abitazione. Il sospetto di mancati tributi per l’Imu ha fatto scattare, nei confronti del ministro, l’accusa di aver eluso i propri doveri nei confronti del fisco grazie a false dichiarazioni. L’ex campionessa olimpica risiedeva a Ravenna, fino al 4 febbraio 2013, in un’abitazione nella frazione di Santerno. Il marito e la famiglia risiedevano invece a pochi metri di distanza, in un’altra casa. Una doppia residenza che, secondo i documenti del Comune – svelati da alcuni quotidiani – consentiva al nuovo responsabile per le Pari Opportunità di pagare meno tasse sugli immobili: “Con riferimento all’Ici risulta che i contribuenti hanno considerato abitazione principale sia il fabbricato di Carraia Bezzi che il fabbricato di Argine Destro Lamone, e conseguentemente non hanno corrisposto l’Ici per gli anni 2008 al 2011, fruendo dell’esenzione prevista per legge”, questo è quanto è stato scritto nei documenti del comune di Ravenna. Dopo l’elezione alla Camera nelle file del Pd, Josefa Idem ha comunque spostato la residenza nella casa del marito. E all’inizio di giugno 2013 ha regolarizzato la propria posizione con l’Imu, con un versamento “a titolo di ravvedimento operoso”. L’11 giugno funzionari del Comune hanno redatto un verbale di accertamento dell’illecito segnalando alcuni elementi da approfondire. In particolare, i principali dubbi riguardano la palestra, censita come casa. E’ a questo punto che entrano in gioco i grillini che hanno presentato un’interrogazione scritta a risposta orale. A firmarla è il capogruppo del M5S al Senato, Nicola Morra: «Qual è stato l’esito del sopralluogo tecnico dell’11 giugno presso l’abitazione del Ministro Josefa Idem?”. Chiede il senatore grillino, prima di aggiungere: “La Idem non ritiene spiegare in aula le motivazioni di quello che, ci auguriamo, sia solo uno spiacevole equivoco? E qualora fosse verificato, il comportamento non perfettamente idoneo e corrispondente all’importantissimo ruolo di Ministro della Repubblica quale sarà il suo comportamento?”. E la Ministra risponde: “Su tutta la vicenda ho dato tutte le carte ai miei avvocati che spiegheranno tutto. Ogni altra mia dichiarazione può essere male interpretata”. “Non ho voluto dichiarare niente in questi giorni – ha detto – tutti questi aspetti sono stati in mano ai miei tecnici”. Sulla questione è intervenuta anche anche la Lega che ha chiesto le dimissioni del ministro e annuncia una mozione di sfiducia personale. “In Germania – affermano fonti parlamentari del Carroccio – per una vicenda del genere si sarebbe già dimessa. Non importa se ha pagato o meno l’Imu. Il problema è che ha mentito. Viste le risposte stizzite e arroganti della ministra idem sulle note vicende, è evidente il suo nervosismo che è probabile sintomo della impossibilità di smentire e pertanto l’unica soluzione sono le sue dimissioni. In mancanza di queste, è già pronta la nostra mozione di sfiducia”. “Nulla da dire, parleranno i miei legali”, ha dichiarato il ministro Idem. “Ho presentato due anni fa una sanatoria per i lavori edili, alla quale era da allegare anche la Scia, segnalazione certificata di inizio attività. Quest’ultima procedura non è stata attivata. Me lo hanno fatto notare dopo un controllo e la pratica è stata adattata alle richieste del Comune. A pratica conclusa mi diranno quanto dovrò integrare di Ici”. “Apprendo dalla stampa che i magistrati stanno indagando su di me. Mi diranno cosa mi imputano. Mi viene da pensare che potrebbe esserci anche un’indagine sui miei dati e i miei documenti riservati e personali che sono usciti dagli uffici del Comune e sono finiti su un quotidiano. Mi stanno sparando addosso con speculazioni, ipotesi. Nessun fatto concreto. In Germania di questa mia storia non è stata scritta una riga sui giornali. Eppure c’erano anche giornalisti tedeschi alla conferenza stampa a Palazzo Chigi”. “È un massacro. C’è un clima da linciaggio”. Intanto il ministro dice che incontrerà Letta e gli porterà tutte le carte. “Gli spiegherò bene come sono andate le cose e sono fiduciosa che capirà tutte le dinamiche. Lascerò decidere a lui”.