Attimi di terrore questa mattina in una scuola Salt Lake City, dove uno studente 11enne, si è recato a scuola armato con una pistola calibro 22. Il ragazzino è stato denunciato per possesso di arma letale e minaccia nei confronti dei compagni di classe. Stando a quanto riferito da un portavoce delle autorità scolastiche locali, il ragazzino ha sostenuto di aver “portato l’arma per proteggere se stesso e i suoi amici qualora si ripetesse quanto accaduto in Connecticut”. “L’accusa di aggressione aggravata è stata contestata perchè avrebbe minacciato, o agitato l’arma in modo minaccioso davanti a tre studenti – ha precisato il portavoce – sembra sia avvenuto dirante la pausa pranzo, mentre i ragazzi erano in un campo di calcio”. I tre compagni di classe hanno quindi allarmato un insegnante. Con un comunicato diffuso ieri nel tardo pomeriggio americano, la tarda serata italiana, la National rifle association (Nra) ha detto di essere composta da quattro milioni di mamme e papà, figli e figlie – siamo stati “scioccati, amareggiati e distrutti dalle notizie riguardanti gli omicidi orribili e senza senso a Newtown”, avvenuti venerdì scorso. “In rispetto delle famiglie, e come forma di decenza, abbiamo lasciato spazio al lutto, alla preghiera e alle indagini dei fatti prima di rilasciare commenti”, si legge nella nota. “La Nra è pronta ad offrire contributi significativi affinché ciò [la tragedia] non accada più”. La lobby è finita nel mirino di un numero sempre più crescente di persone, favorevoli al controllo dell’uso delle armi. In molti hanno puntato il dito proprio contro la Nra, considerata la responsabile di un impianto di regole che garantisce un accesso facile alle armi, rendendo più probabili sparatorie come quella della scuola del Connecticut.
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