In Italia, ed in particolare al sud, diminuisce la qualità della vita

In Italia, diminuisce la qualità della vita, soprattutto al Sud. Per quello che riguarda invece la qualità ambientale, l’ultimo posto in classifica viene occupato dal Lazio. Questi, sono solo alcuni dei dati resi noti dal neonato Osservatorio Accredia, presentato a Roma dal presidente Federico Grazioli, e dal presidente del Censis Giuseppe De Rita. Tra i dati elaborati, dall’Osservatorio, che vuole promuovere la certificazione di qualità come motore della crescita, ci sono anche quelli relativi a 4 indicatori sintetici di qualità in senso lato, afferenti a 4 diversi ambiti delle dinamiche economiche e sociali del Paese: sistema produttivo, offerta di servizi pubblici, la qualità della vita e la tutela e conservazione ambientale. Le maggiori sorprese arrivano dalle ultime due categorie. In particolare, per quanto riguarda la qualità della vita che, pur avendo assunto un livello medio-alto nel Paese, più alto di quello riguardante il sistema produttivo e la qualità dell`ambiente, negli ultimi anni risulta in leggera decrescita. Su questo trend – spiega l’osservatorio – incidono soprattutto i dati sul reddito e consumi delle famiglie e quelli relativi ai livelli occupazionali, in progressivo ridimensionamento nell`ultimo periodo. Benchmark a livello regionale è, come facile immaginare, rappresentato sempre dalle aree del Nord. In particolare, Lombardia e Friuli-Venzia Giulia registrano in eguale misura le performance migliori. A poca distanza segue il Trentino-Alto Adige, mentre su un secondo livello, sempre comunque elevato, si trovano regioni come il Lazio, Emilia Romagna e Veneto. In coda tutto il Sud: dalla 12esima posizione in giù ci sono Molise, Abruzzo, Sardegna, Basilicata, Puglia, Calabria, Campania e Sicilia. Per quanto riguarda poi la dimensione della conservazione dell`ambiente e della sua valorizzazione, viene presa in considerazione soprattutto attraverso la limitazione dell`impatto negativo che su di esso possono avere le attività di produzione. L`indicatore è il frutto della sintesi di 13 differenti variabili statistiche. Esso presenta un andamento piuttosto discontinuo negli ultimi anni, in crescita tra il 2008 ed il 2010, anche se la sensibilità e le azioni nei confronti della tutela ambientale nel Paese sono ancora piuttosto limitate. Marcata la sperequazione dell`indice sintetico di qualità ambientale tra le regioni. La prima per comportamenti virtuosi risulta essere la Valle d`Aosta. Segue, a distanza, il Trentino-Alto Adige e poi con un nuovo gap abbastanza ampio le altre regioni. Relativamente all`aspetto della qualità ambientale, le regioni meridionali non sono sempre in fondo alla classifica, visto che il Molise ad esempio è terzo, l’Abruzzo quarto, la Basilicata quinta. Ultimo, a sorpresa, il Lazio, dopo Campania, Puglia e Lombardia.

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