Ogni anno in Italia nascono dai 1.000 ai 1.500 bambini sordi. Alcuni di questi handicap, possono manifestarsi dopo la nascita in maniera subdola e progressiva. La grande scommessa della moderna audiologia infantile è il rafforzamento e la promozione dello screening uditivo neonatale universale, cioè su tutti i nati, a rischio e non. E finalmente anche nel Lazio vede la luce un piano di prevenzione – il progetto Dioniso – che si propone di realizzare uno screening uditivo neonatale in numerosi ospedali di Roma e dell’intera Regione. L’iniziativa, realizzata con il contributo della Regione Lazio e che si svilupperà sotto il coordinamento del Policlinico Umberto I e della Asl RomaH, è stata presentata questa mattina a Roma nel corso della presentazione della Settimana nazionale Airs. “Lo screening uditivo neonatale – spiega Roberto Filipo, direttore del Dipartimento organi di senso della Sapienza e coordinatore del progetto Dioniso – è un’indagine di basso costo e produce elevati benefici in chiave economica per la diminuzione dei costi delle famiglie e della sanità pubblica dovuti ai tempi e strumenti di riabilitazione. E’ un’iniziativa che arriva in ritardo rispetto a gran parte delle Regioni italiane, ma finalmente ora anche nel Lazio sarà possibile fare questo tipo di prevenzione e intervenire precocemente, nel periodo ideale di neuroplasticità del linguaggio”. “Già a 3-4 anni – continua Filipo – il bambino sordo corretto e riabilitato precocemente può possedere competenze linguistiche e cognitive equivalenti a quelle dei bambini coetanei normoudenti”. “La sordità, sia nell’adulto che nel bambino – aggiunge Giancarlo Cianfrone, presidente Airs Onlus – si può ridurre grazie alla diagnosi precoce”.
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