A fronte di appena 115 persone sbarcate nel Gennaio 2019, ci sono state 3.409 richieste di asilo. Rispetto a Dicembre 2018 si assiste ad un dimezzamento degli sbarchi (-57%) ma, parallelamente, ad una crescita delle domande di protezione internazionale (+19%). Complessivamente nei primi 8 mesi del Governo Conte l’Italia ha ricevuto oltre 29.000 richieste di asilo, a fronte di 10.000 sbarchi. “Se è vero che gli sbarchi sono stati fermati – spiega Simone Andreotti, presidente di In Migrazione – è difficile affermare che questo abbia bloccato nella stessa misura l’arrivo di persone che richiedono protezione internazionale in Italia e, quindi, il business dei trafficanti di esseri umani, che hanno evidentemente aperto e rafforzato altre rotte”. Se prima dell’estate erano principalmente i cittadini nigeriani a presentare domanda di asilo, a seguito del potenziamento degli accordi Italia-Libia, questo “primato” è tornato ai pakistani. Altro elemento che evidenzia come i trafficanti di esseri umani abbiano tempestivamente trovato e ampliato altri canali per far arrivare in Italia i profughi. “Nel mese di Agosto c’è stata una flessione del 91% delle domande di asilo rispetto a Luglio 2018, mentre – continua Andreotti – a Settembre sono subito cresciute del 27%. Un “indizio” che rafforza l’idea che con la chiusura della rotta libica, sia bastato poco tempo ai trafficanti per aprirne e rafforzarne di nuove”.
Anche sul fronte della diminuzione dei posti in accoglienza si assiste ad una forte divergenza tra “le parole” e “i fatti”: a fronte del risparmio sui conti pubblici dell’accoglienza stimato (ed enfatizzato) dal Governo in 1.540 Milioni di Euro (1.540.000.000 ?) e previsto nell’ultima Legge Finanziaria, il “bottino” appare ancora estremamente “magro”. Nel primo mese del 2019 il risparmio rispetto al mese precedente è stato di appena 5,2 Milioni di Euro (5.198.235 ?), ovvero appena lo 0,33% della stima. Complessivamente nel 2018 il Governo Conte ha risparmiato sull’accoglienza poco più di 80 Milioni di Euro (appena il 5% di quanto preventivato). “Una differenza profonda tra sbarchi, domande di asilo e posti in accoglienza – spiega Andreotti – che rischia di rendere le ultime dichiarazioni sui risultati raggiunti dal Governo una fake news o, nella migliore delle ipotesi, una stima troppo ottimistica”.