Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Barbara Lalle le sue considerazioni su ‘Un mondo raro’ in scena fino al 21 gennaio all’Off/off Theatre di Roma.
Ancora in scena fino al 21 Gennaio, all’Off/Off Theatre di Roma, ‘Un mondo raro’, lavoro di ricerca sulla figura di Chavela Vargas (1919-2012), una delle cantanti più popolari del Sud America.
Due sedie, due chitarre, due valigie da cui usciranno due pupi Il numero che ritorna é il due.
Due sono anche le figure sul palco: Fabrizio Cammarata e Antonio Di Martino sono gli autori, gli attori, i cantanti, i suonatori e i pupari di questo spettacolo fatto di parole e musica, con la co-regia di Giuseppe Provinzano. 2 é anche il giorno di Novembre in cui cade la festa dei morti, la ricorrenza sentita tanto in Messico, nazione adottiva della Vargas, quanto in Sicilia, regione di provenienza del duo artistico.
Il tempo è scandito così, da un Dìa de Muertos ad un altro: 2 Novembre 1926, 2 Novembre 1939, 2 Novembre 1968, 2 Novembre 1988…
Non é un lugubre metronomo quello che batte; la Morte nel Messico di un tempo e nella Sicilia di una volta, é l’altra faccia della Vita così come la festa dei morti era preceduta da una notte di eccitazione e paura, una notte senza sonno in cui i morti escono dal mondo dei morti per andare in quello dei vivi portando lettere e dolciumi ai bambini.
Vediamo una Chavela bambina, in viaggio di fortuna verso il suo futuro, giovane a casa di Frida Kahlo di cui diverrà l’amante e di cui avrà esclusivo rimpianto. La sentiamo cantare con le voci appassionate di Cammarata e Di Marino che hanno curato la traduzione dei testi della Vargas in italiano con sapienza linguistica.
‘Annegherò in un fiume di pianto che ho creato soffrendo per te’.
Bevitrice di tequila, fumatrice di sigaro, pistolera e curandera: la Vargas narrata è donna tosta, che tra un’esibizione, un party, un incontro discografico e un concerto all’Olympia de Paris, sa essere una ‘sorella che ti capisce’.
Il Messico descritto è un paese che non esiste più, di bettole e cantine, di Mariachi e rivoluzione, la Vargas delineata é un cuore triste e libero sotto un poncho rosso che percuotendo la chitarra crea dei battiti che ci riportano alle dolorose scelte di solitudine dell’artista.
‘Se hai voglia di piangere un po’, pensami’: Cammarata e Di Martino trascinano, come dei moderni cantastorie, tra risate e malinconia, il pubblico dentro la loro passionale ricerca sulla Vargas, iniziata da quasi un decennio, che li ha portati ad intraprendere viaggi transoceanici, stesura della biografia e registrazioni musicali.
Questo spettacolo è solo l’ultimo loro tributo a questa icona omosessuale, musa ispiratrice di Almodovar che ha saputo fondere la musica tradizionale all’esistenzialismo europeo.
Presenze di tutto riguardo in platea: lo stylist della TV Marco Scorza insieme al ballerino Antonio Balsamo, la giornalista Mara Keplero, l’attrice Alma Manera insieme al conduttore e attore Marco Di Buono, Il regista Alessandro Sena, l’arista dei chiodi Giorgia Botticelli, la sempre presente coppia di attori Cristina Golotta e Rocco Castel, ormai di casa in Via Giulia, l’attore Andrea De RosaIl giovane sceneggiatore Pierfrancesco Nacca insieme alla regista Giulia Paolettie Pino Strabioli che presto sarà in scena sempre all’OFFOFF Theatre, con il suo Concerto per Sandro Penna.
‘Uno mondo raro’ nel suo parlare di Morte, parla di Vita perché come dice il proverbio messicano originariamente scritto dal poeta e letterato greco Dinos Christianòpoulos: ‘Hanno provato a seppellirci …non sapevano che eravamo semi’.
Barbara Lalle