In Serbia alle 7 (stessa ora italiana) sono cominciate le operazioni di voto per le elezioni parlamentari e amministrative, che vedono largamente favorito il Partito del progresso serbo (Sns, conservatore) guidato dal presidente Aleksandar Vucic. Un ultimo sondaggio pochi giorni fa lo dava al 58,2% dei consensi, seguito a enorme distanza dal Partito socialista (Sps) del ministro degli esteri Ivica Dacic, alleato di governo, accreditato del 12,5%.
L’opposizione, che inizialmente intendeva fare fronte unito contro Vucic, si è alla fine divisa, con le componenti più dure e radicali che boicottano la consultazione per protesta contro la politica ritenuta ‘autoritaria’ del presidente, mentre altre piccole formazioni su posizioni più moderate partecipano al voto, anche se con scarse possibilità di superare lo sbarramento del 3%.
Stando ai sondaggi, con Sns e Sps altre quattro forze vicine all’opposizione potrebbero accedere al parlamento unicamerale, composto da 250 seggi e che viene eletto per quattro anni. I poco più di 6,5 milioni di elettori potranno votare fino alle 20 in oltre 8.300 seggi in tutto il Paese. Fra loro anche circa 100 mila serbi del Kosovo, che avranno a disposizione 90 seggi allestiti nelle loro municipalità. Le operazioni di voto saranno monitorate da una missione di osservatori dell’Osce (Odihr) e da oltre 3 mila osservatori locali.