“Incantamenti, passioni e follie. L’arte contemporanea legge l’Ariosto” è il titolo della mostra curata da Sandro Parmiggiani, in programma fino all’11 gennaio 2015, e che sottende un’idea del mondo come di pura meraviglia. Individua, il curatore, le varie influenze che il poeta ha avuto negli ormai cinque secoli che ci separano dalla sua prima pubblicazione, datata 1516: si va dagli inglesi Edmund Spenser, Shakespeare e Lord Byron, agli spagnoli con in testa il Cervantes del Don Chisciotte fino alla letteratura russa. E’ Osil Mandelstam che nel 1933 tributa all’Ariosto un affettuoso omaggio: “L’uomo più piacevole e intelligente di tutta Italia”. La mostra di Palazzo Magnani a Reggio Emilia giunge a quarant’anni dalle celebrazioni del 500° della nascita del poeta. La prima grande opera di fantascienza che con la forza di un classico crea il ponte fra passato e futuro anteriore.