Incendi, la senatrice Musolino attacca Musumeci

“Anche nell’informativa in Senato, il Ministro Musumeci non potendo scaricare le responsabilità sulla Regione che ha governato fino a 10 mesi fa, continua a prendersela con il cambiamento climatico. Tutto questo è semplicemente assurdo.” Così in aula la senatrice di “Sud Chiama Nord” e vicepresidente del Gruppo per le Autonomie, Dafne Musolino.

“Quello di Musumeci è soltanto un goffo tentativo di nascondere le sue molteplici inadempienze, quelle che sono alla base degli enormi limiti nel sistema di prevenzione, di spegnimento e di soccorso: dai Canadair non acquistati, ai ritardi nei bandi sulle autobotti, ai droni che non avrebbero una tecnologia adatta per individuare i piromani. Ma il vero e proprio colmo sono le parole del Ministro sulla mancata cultura del rischio. E questo in una Regione dove, solo lo scorso 5 luglio, l’esercitazione col nuovo sistema d’allarme su tutto il territorio regionale veniva salutata come un grande successo e poi, alle Masse a Messina, si è dovuto dare l’allarme facendo suonare le campane della Chiesa. C’è semplicemente da vergognarsi.”

Sud chiama Nord (ScN) è un partito politico di ispirazione meridionalista e autonomista, attivo principalmente in Sicilia e guidato da Cateno De Luca.

Il 25 giugno 2022 De Luca fonda il nuovo movimento Sud chiama Nord (federato con Sicilia Vera), a sostegno della sua candidatura alla presidenza della Regione Siciliana.

Alle politiche del 25 settembre 2022, dopo aver rifiutato un’alleanza con Italia Viva di Matteo Renzi, viene presentata la lista “De Luca Sindaco d’Italia – Sud chiama Nord” in tutti i collegi elettorali della Sicilia (oltre che in Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna e Puglia), che riesce ad eleggere due parlamentari: il deputato Francesco Gallo e la senatrice Dafne Musolino, entrambi nei rispettivi collegi uninominali di Messina. Entrambi i parlamentari deluchiani si collocano all’opposizione del Governo Meloni, astenendosi dal voto di fiducia sia alla Camera che al Senato.

Alle elezioni regionali in Sicilia dello stesso giorno, De Luca è invece candidato alla presidenza della regione, sostenuto da “De Luca Sindaco di Sicilia – Sud chiama Nord”, Sicilia Vera e liste civiche. De Luca ottiene il 25% delle preferenze, risultando il primo non eletto dietro al candidato di centro-destra Renato Schifani, mente ScN riceve il 14% dei voti, conquistando 8 dei 70 seggi nell’assemblea regionale. A Palazzo dei Normanni, i deputati deluchiani si collocano all’opposizione e costituiscono due gruppi distinti da 4 deputati ciascuno, uno per Sud chiama Nord e uno per Sicilia Vera, seppur entrambi siano sotto la guida politica di De Luca.

Il leader Cateno De Luca si candida invece alla carica di sindaco di Taormina, dove riesce a sconfiggere al primo turno il sindaco uscente di centro-sinistra, Mario Bolognari.  Nei capoluoghi al voto il partito ottiene risultati modesti, vincendo solamente a Ragusa, dove ottiene il 6,43% dei voti e riesce ad eleggere un consigliere comunale.

Il partito è riconducibile all’ideologia meridionalista, autonomista e federalista, sostenendo un maggior decentramento amministrativo e un maggior potere decisionale per gli amministratori locali, seppur opponendosi fermamente all’ipotesi dell’autonomia differenziata. Il partito è inoltre favorevole ad aumentare i poteri del Presidente del Consiglio, paragonato a un “sindaco d’Italia” all’interno del manifesto politico. Il partito ha espresso, per voce del leader Cateno De Luca, posizioni populiste e anti-sistema, opponendosi ai partiti politici tradizionali e promuovendo una linea dura contro corruzione e mafia. Il partito è inoltre favorevole alla costruzione del ponte sullo stretto di Messina, esprimendo tuttavia perplessità circa la realizzabilità dell’opera in tempi brevi.

Nello Musumeci è il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare del Governo Meloni. È stato per due volte Presidente della Provincia di Catania, deputato europeo per tre legislature e, fino allo scorso settembre, Presidente della Regione Siciliana. Il 22 ottobre 2022 ha giurato nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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