E’ in corso una perquisizione interforze alla Aghito Zambonini, società di Fiorenzuola, nel Piacentino, che ha fornito i pannelli per il rivestimento esterno della “Torre dei Moro”, il grattacielo residenziale di 18 piani di Milano devastato da un Incendio nel pomeriggio di domenica 29 agosto. Questa mattina gli specialisti del Nucleo Investigativo Antincendio dei Vigili del Fuoco si sono presentati insieme a personale della polizia giudiziaria in servizio alla procura di Milano e ai militari della Gdf negli uffici della ditta specializzata nella progettazione e installazione di rivestimenti esterni per edifici residenziali alla ricerca di carte e documenti utili per lo sviluppo delle indagini. In particolare, secondo quanto si è appreso in ambienti giudiziari milanesi, l’operazione (ancora in corso) è mirata al sequestro di documenti commerciali e schede tecniche sui pannelli esterni realizzati con un materiale plastico altamente infiammabile che, secondo quanto accertato finora, ha fatto propagare il fuoco lungo l’intera facciata dell’edificio trasformandolo in una torcia nel giro di un quarto d’ora. L’inchiesta avviata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Marina Petruzella per disastro colposo, oltre a chiarire la dinamica e stabilire la causa del maxi Incendio (l’innesto non è ancora stato individuato), dovrà accertare l’esatta composizione del materiale plastico utilizzato per la realizzazione del cappotto esterno. Pannelli che, una volta avvolti dalle fiamme, si sono sciolti, colando dal quindicesimo ai piani inferiori, favorendo il propagarsi del rogo.
I magistrati milanesi, sempre da quanto è filtrato, non hanno ancora effettuato nessuna iscrizione del fascicolo di indagine che ipotizza il reato di disastro colposo. L’atto investigativo di oggi è tecnicamente una “perquisizione presso terzi”, scattata nell’ambito di un’inchiesta ancora contro ignoti. Gli inquirenti dovranno tra l’altro chiarire se sia stata la Aghito Zambonini a produrre i pannelli del cappotto esterno oppure se l’azienda piacentina si sia limitata a commercializzare materiale prodotto da altre società. Nel frattempo è stato anche rintracciato il proprietario dell’appartamento del 15esimo piano, quello da dove si è sviluppato l’Incendio, e a breve sarà sentito dagli inquirenti. I suoi vicini di casa sono già stati ascoltati insieme al custode dello stabile che ha fatto mettere a verbale di essere entrato nell’appartamento lunedì 23 agosto (dunque 6 giorni prima dell’Incendio) per innaffiare le piante. I principali dubbi degli inquirenti riguardano le cause che hanno provocato il maxi rogo. Tra gli altri atti di indagine, ci sono diversi video realizzati sul posto dai vigili del fuoco e dagli abitanti della zona. Negli ultimi 3 giorni i vigili del fuoco hanno effettuato 110 accessi nello stabile per consentire ai vari inquilini di recuperare i propri beni.