FOGGIA. Un ragazzo di 20 anni è morto carbonizzato in un violento incendio che si è sviluppato nella notte, forse a causa di una stufetta mal funzionante, all’interno del cosiddetto ‘Ghetto dei Bulgari’, l’insediamento di baracche che si trova in località ‘Pescia’, nel territorio di Foggia, Borgo Mezzanone e Tressanti, a una ventina di chilometri da Foggia. Si teme ci possano essere altre vittime.
E’ questo il secondo incendio in pochi giorni che avviene nei ghetti che nel foggiano ospitano i migranti. Il precedente è avvenuto pochi giorni fa nel ‘Gran Ghetto’ nelle campagne tra San Severo e Rignano: le fiamme in quella occasione hanno distrutto un centinaio di baracche del villaggio che ospita diversi braccianti africani. Un uomo rimase un contuso e un altro intossicato. Anche in quel caso a causare il rogo è stato il malfunzionamento di una stufa.
L’allarme è scattato questa notte intorno alle due e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con autobotti. I pompieri hanno dovuto lavorare diverse ore per spegnere l’incendio che ha distrutto circa l’80% delle baracche. Sul posto anche i carabinieri del Comando provinciale di Foggia. Al momento non è possibile capire con certezza quali siano state le cause dell’incendio. Le fiamme si sono propagate con molta facilità a quasi tutte le capanne del ghetto realizzate con cartone, legno e altro materiale di fortuna.