Inchiesta Associazione Praxis

È del 21 gennaio scorso un articolo pubblicato sulla Gazzetta del Sud in cui l’Università della Calabria viene dipinta come tra le più “green” d’Italia, come riportato nel report “Mense per il clima – Ranking della ristorazione universitaria” diffuso dall’associazione “Essere Animali”. Secondo questo report nel menù della mensa universitaria sarebbero presenti varie alternative vegetali, sia tra i primi che tra i secondi, come gli involtini di tofu o l’arrosto di seitan.

Chiunque frequenti la mensa dell’Unical sa che ciò non corrisponde alla realtà e che, spesso, se si segue una dieta vegana o vegetariana si è costrette/i a mangiare altrove, non potendo di fatto esercitare un proprio diritto. Come associazione studentesca che da tempo si occupa del diritto allo studio, abbiamo deciso di condurre un’indagine e abbiamo raccolto testimonianze di studenti e studentesse sulla questione. Nei menù effettivi della mensa, infatti, non c’è traccia di tofu o seitan, come invece risulta dal menù presente online. Abbiamo notato che è pratica comune dell’Università della Calabria inserire nel menù online piatti vegani o vegetariani (e non solo) che nella realtà non sono disponibili, nel tentativo di dare di sé un’immagine quanto più sostenibile possibile. Ed è proprio questo il motivo per cui l’Unical risulta tra le università più green d’Italia: i dati presenti nel report sono stati raccolti dal sito web dell’Università, ma sono nella maggior parte non corrispondenti alla realtà. Il disservizio offerto dalle mense è ormai una costante nel campus, a partire dalle file infinite fino all’offerta che non copre affatto le esigenze di tutte e tutti. Ci sembra dunque assurdo che l’Università della Calabria venga dipinta per quello che non è, ossia un campus attento alla sostenibilità, perché la nostra esperienza di studenti e studentesse è ben diversa.

Ci chiediamo se il Magnifico Rettore abbia preso visione di questo report, e se di conseguenza abbia deciso di prendersi i meriti senza verificare la veridicità di quanto detto. Lo stesso vale per la Commissione di Controllo del Servizio Mensa, un organo nominato dalla stessa Università, composto anche da studenti, che dovrebbe accertarsi quantomeno della coerenza dei menù pubblicati online e approvati da loro stessi. Ci rivolgiamo dunque a questi organi affinché ci concedano al più presto un incontro al fine di prendere atto delle mancanze del servizio mensa sopra riportate e agire di conseguenza.

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