Non si fermano le polemiche nate dopo gli sviluppi dell’inchiesta della Procura di Perugia sul presunto dossieraggio a danni di centinaia di politici e personaggi pubblici. Altri accessi abusivi alle banche dati sono avvenuti nonostante l’inchiesta, con nuovi “spioni” che alimentano il mercato delle ‘Segnalazioni di operazioni sospette’ anche dopo l’indagine aperta sul finanziere Pasquale Striano. Ieri in commissione parlamentare Antimafia il procuratore Raffaele Cantone, titolare dell’ufficio umbro, svela la portata di un’indagine ben più ampia ed elenca numeri di una mole che definisce “mostruosa” ed “inquietante”: una sorta di “verminaio”. A partire dagli accessi del tenente Pasquale Striano, l’uomo al centro dell’inchiesta sui presunti dossieraggi, che in quasi quattro anni all’interno della banca dati Siva ha consultato 4.124 ‘Sos’, digitando il nominativo di 1.531 persone: considerato il resto delle consultazioni alle altre banche dati, si arriva ad oltre diecimila accessi, ma il “numero è destinato a crescere ulteriormente in modo significativo”. I download sono persino il triplo: il finanziere ha scaricato 33.528 file dai sistemi della direzione nazionale Antimafia, per la quale prestava servizio.
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