Inchiesta petrolio, Guidi a Potenza dai pm: ‘Chiarirò tutto’

POTENZA. E’ cominciato il faccia a faccia tra l’ex ministra dello Sviluppo economico, Federica Guidi, e i pubblici ministeri della Procura di Potenza che indagano sul petrolio in Basilicata. Guidi, che non è indagata, viene sentita come persona informata sui fatti. Entrata al palazzo di giustizia su un’auto da un ingresso laterale, è salita al quarto piano, dove si trova la Procura, con un ascensore interno. Da fonti vicine si è appreso che è intenzionata a rispondere a tutte le domande dei magistrati, fornendo loro tutti gli elementi. I magistrati chiederanno alla Guidi chiarimenti su due aspetti dell’inchiesta al centro del filone ‘Tempa Rossa’, il Centro Oli che la Total sta realizzando a Corleto Perticara (Potenza). Il primo riguarda l’intercettazione del novembre 2014 con il compagno Gianluca Gemelli (indagato) sull’emendamento alla Legge di Stabilità proprio per ‘Tempa Rossa’. ‘Dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato, se è d’accordo anche ‘Mariaelena’ (Boschi), quell’emendamento che  mi hanno fatto uscire quella notte, alle quattro di notte, disse Guidi al telefono al compagno, a proposito dell’emendamento relativo ai lavori per il centro oli della Total in contrada ‘Tempa rossa’, a Corleto Perticara (Potenza), nei quali Gemelli stesso aveva interesse essendo alla guida di due società del settore petrolifero. Quella telefonata, definita ‘inopportuna’ dal premier Renzi, ha portato alle dimissioni della Guidi. Il secondo aspetto, invece, riguarda il ruolo che Gemelli, il compagno della Guidi, avrebbe avuto nella genesi e nella definizione dello stesso emendamento e, più in generale, dell’attività dell’ex ministra rispetto agli interessi delle compagnie petrolifere.    Sempre per il filone ‘Tempa Rossa’, sono proseguiti gli interrogatori di garanzia e non hanno risposto alle domande del gip l’ex sindaco di Corleto Perticara, Rosaria Vicino e dell’allora suo vice, Giambattista Genovese. Da ‘Tempa Rossa’ si arriva al porto di Augusta per il filone “siciliano”, nel quale di nuovo Gemelli avrebbe un ruolo determinante e nel quale il capo di stato maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe De Giorgi, è indagato per il reato di abuso di ufficio.

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