Sta nella “tardiva ed errata” attivazione delle procedure di emergenza per l’avaria al timone della “Msc Opera” la principale causa del’incidente nautico avvenuto il 2 giugno scorso nel Canale della Giudecca a Venezia, nel quale la grande nave da crociera urto’ la banchina di san Basilio travolgendo anche un altro natante. E’ la principale conclusione cui giungono – scrivono i quotidiani locali – i consulenti tecnici della Procura della repubblica di Venezia, nella relazione depositata nei giorni scorsi dopo quasi nove mesi dall’avvio dell’atto irripetibile sull’incidente; entro l’inizio di maggio sono attese le conclusioni dei consulenti della difesa e della parte offesa. La relazione e’ sottoscritta dall’ammiraglio Francesco Carpinteri, dal capitano di vascello Domenico Guadalupi e dal tenente di vascello Gabriele Lunazzi Gorizza. Tra le altre conclusioni, figurerebbe che i due piloti del Porto quando salirono a bordo non furono informati dell’allarme segnalato dalla sala macchine, mentre i piloti dei rimorchiatori avrebbero fatto cio’ che potevano.
L’indagine preliminare e’ stata aperta per violazione dell’articolo 1123 del Codice della navigazione e per il reato di pericolo di naufragio colposo. Parte offesa e’ la societa’ “River Countess” proprietaria del battello fluviale travolto dalla Msc Opera, i cui passeggeri non riportarono gravi lesioni.