Proseguono le indagini sull’incidente di Alex Zanardi. Gli inquirenti sono al lavoro per provare a ricostruire la dinamica e le cause dell’incidente per escludere o individuare responsabilità personali. Al momento il conducente del tir coinvolto nello scontro è stato inserito nel registro degli indagati, ma come specificato si tratta di un atto dovuto. I testimoni oculari, nelle loro prime dichiarazioni, hanno escluso qualunque tipo di responsabilità da parte del conducente.
Come riferito da il ‘Corriere della Sera’, informazioni importanti arriveranno dall’analisi del computer di bordo del ciclo-amatore Marcello Bartolozzi che si trovava vicino a Zanardi al momento dell’incidente. I dati registrati consentiranno agli inquirenti di arrivare a un dato di primaria importanza. La velocità. In base a quella, insieme con i video e le testimonianze, sarà possibile ricostruire nei dettagli la dinamica e quindi risalire alle cause.
Ovviamente si analizzerà anche l’handbike di Zanardi. Secondo due testimoni oculari, prima dell’incidente una ruota del mezzo di Alex si sarebbe comportata in modo anomalo. Forse una perdita di aderenza con l’asfalto, forse un problema tecnico o meccanico.
E proprio quella del problema all’handbike rappresenta una delle ipotesi avanzate dagli inquirenti. Una seconda ipotesi è quella di una frenata improvvisa, forse per correggere la traiettoria. Una terza ipotesi è quella di un errore di valutazione che avrebbe portato Zanardi ad affrontare la curva a velocità elevata. Si tratta di ipotesi che potrebbero essere smontate dalle evidenze raccolte durante i lavori.
Per quanto riguarda le condizioni di Zanardi, l’ultimo bollettino, quello del 24 giugno, conferma che l’atleta resta stabile nella sua gravità. Il personale sanitario dell’ospedale, insieme con i familiari di Zanardi, hanno deciso di sospendere le comunicazioni giornaliere fino a quando non ci saranno cambiamenti rilevanti per quanto riguarda il quadro clinico.