Dopo la convocazione a Palazzo Chigi si è effettivamente tenuto l’incontro tra la premier Giorgia Meloni e le principali organizzazioni agricole. Sul tavolo, alla presenza dei ministri Lollobrigida e Tajani (e con Salvini in videocollegamento) le questioni relative al settore agricolo, con le problematiche che hanno animato la protesta e i cortei dei trattori degli ultimi giorni.
La Premier Giorgia Meloni ha ribadito con forza il sostegno del Governo agli agricoltori italiani. Lo ha fatto insieme al Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida e altri rappresentanti dell’esecutivo incontrando le associazioni agricole per presentare le azioni prioritarie che si si intendono portare avanti, su vari livelli, a favore del comparto agricolo nazionale.
Si tratta di un settore strategico per l’economia della Nazione, sin dall’inizio al centro dell’azione politica dell’esecutivo che, intervenuto nell’occasione, proponendo un’esenzione totale Irpef agricola per i redditi fino a 10 mila euro. “Il provvedimento che emergerà da questa discussione con un ulteriore sforzo che garantirà più del 90% delle imprese agricole”, ha commentato il Ministro Lollobrigida.
“Abbiamo avuto un apprezzamento per il lavoro che il governo ha svolto e abbiamo dato ulteriori segnali rispetto a quello che già il nostro governo ha fatto, cioè rimettere al centro l’agricoltura come impegno, in Italia e anche in Europa, dove la presidente Meloni e tutto il governo sta raggiungendo obiettivi importanti, a cominciare dalla centralità che l’Italia è tornata ad assumere su settori strategici che le competono anche come indirizzo. – ha aggiunto Lollobrigida – Quindi credo che l’incontro sia andato molto bene, e conoscete il giudizio delle associazioni, che hanno espresso giudizi molto netti e molto chiari al tavolo di confronto”.
Il governo intende noltre agevolare il rapporto tra imprese agricole e banche, potenziando il Fondo di Garanzia dell’ISMEA. Il Fondo consentirà non solo di accedere al credito bancario, ma anche di ottenere riduzione dei tassi di interesse per effetto della garanzia dello Stato. Per il 2024 sono disponibili 80 milioni di euro per le operazioni di credito agrario.
Per raggiungere questi obiettivi sarà lanciato un tavolo di coordinamento per il lavoro in agricoltura. Il Governo ha deciso di istituirlo – ne faranno parte oltre i Ministeri competenti anche i rappresentanti delle organizzazioni agricole e i sindacati dei lavoratori agricoli – per affrontare insieme alcuni problemi: costi del lavoro, reperimento della manodopera, gestione dei flussi, formazione e semplificazione. Questioni cruciali per il settore.
Soluzioni che arrivano in aggiunta alle misure approvate in questi ultimi mesi, a dimostrazione dell’impegno per la valorizzazione delle filiere nazionali. Tra queste la difesa del modello agroalimentare italiano, della biodiversità e dei cibi di qualità dall’omologazione e dall’impoverimento e, non ultimo, per la semplificazione dei processi in grado di migliorare la competitività delle imprese italiane.
Nonostante una condizione difficile di bilancio, si è registrata un’importante inversione di tendenza con un aumento delle risorse a favore del comparto senza precedenti. In particolare, nell’ambito della revisione del Pnrr, i fondi per il settore agricolo sono passati da cinque a otto miliardi di euro così da rilanciare gli investimenti per i contratti di filiera e aumentare l’indipendenza energetica dei produttori agricoli, senza ulteriore consumo di suolo.
Inoltre nell’ultima Legge di bilancio è stato istituito un nuovo Fondo per le emergenze con dotazione di 300 milioni di euro per dare risposte concrete agli agricoltori e pescatori danneggiati, e sostegni e ristori alle filiere più in difficoltà. Sono stati previsti oltre 800 milioni per innovare macchine e attrezzature, aumentare la produttività delle imprese e migliorare la sicurezza sul lavoro. Tra le novità più importanti va menzionata la nuova organizzazione dei flussi, basata su una programmazione triennale degli ingressi in grado di garantire la forza lavoro necessaria alla produzione e prevenire così situazioni di irregolarità.
Anche i 650 milioni di euro per la carta Dedicata a te, già utilizzata nel 2023 da un milione e trecentomila famiglie e per l’acquisto di generi alimentari destinati agli indigenti, garantito da filiere al 100% italiane rafforzando così l’intero sistema agroalimentare nazionale.
Il Governo ha già stanziato 300 milioni di euro per il prossimo triennio per far fronte alle emergenze in agricoltura e nella pesca. Sono risorse che si aggiungono a quanto già realizzato a favore delle filiere delle pere, del kiwi e della vite, colpite da importanti fitopatie.
Sono stati inoltre attivati dei modelli di sicurezza e protezione per le filiere e un più attento controllo delle importazioni. Importante per la resilienza economica delle imprese agricole è stato anche garantito il mantenimento delle accise agevolate sul carburante agricolo e la promozione dei prodotti italiani di qualità perché acquisiscano sempre maggior valore sui mercati. E’ stato inoltre approvato un chiaro indirizzo sulle tecniche di evoluzione assistita per avere colture più forti e resilienti.
In Europa l’azione del Governo è stata centrale per la difesa degli agricoltori e il superamento di scelte sbagliate imposte dalla Commissione. Si fa ad esempio riferimento alle norme sulle emissioni, sul packaging, sui fitofarmaci e sulla messa a riposo obbligatoria. L’attenzione rimarrà comunque alta anche sulle questioni sulle quali i primi obiettivi sono stati raggiunti.
Intanto registriamo una grande vittoria del Governo italiano: scelta della Commissione europea di ritirare la proposta legislativa sui fitofarmaci. L’Italia ha fatto da capofila e guidato una maggioranza di nazioni che stanno appoggiando la nostra posizione e che sostengono insieme a noi che la carne sintetica, prodotta in laboratorio, è una minaccia dal punto di vista etico, sociale, ambientale e per la salute. Inoltre, ed è un’altra priorità, serve un cambio di passo sulla Politica Agricola Comune, che preveda più semplificazione nell’erogazione degli aiuti, il no ai tagli finanziari, lo stop agli aiuti per non produrre, un maggiore sostegno ai giovani. Non si può andare avanti con la politica di pagare per non produrre.
E’ importante anche affrontare il tema dei costi di produzione. L’Italia vuole impedire le vendite sottocosto e riconoscere il giusto prezzo agli agricoltori per il loro lavoro e le loro merci. E difendere, con ancora maggior vigore, il Made in Italy. Contro le importazioni da paesi terzi che non rispettano gli standard sanitari, la tracciabilità e le norme sull’origine il Governo ha istituito una cabina di regia interforze che ha definito un Piano straordinario di controlli per il 2024. Con il Nuovo Piano controlli sarà allargato lo spettro delle filiere sottoposte a verifica e verrà aumentato il numero degli agenti impiegati nei punti sensibili come i porti di arrivo delle merci. L’Italia vive anche di scambi commerciali ma dovrà essere garantita la reciprocità di condizioni con gli altri Paesi extra-europei.
“Io sono abituato a confrontarmi con tutto il mondo rappresentativo delle imprese agricole. Le associazioni rappresentano per la maggiorparte il mondo degli imprenditori agricoli. Dopodiché se qualcouno ritiene di essere più rappresentativo, può organizzarsi e fare proposte. Noi siamo comunque aperti a chi vuole consigliarci e fare proposte”, ha detto il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, dopo l’incontro con le associazioni del mondo dell’agricoltura a Palazzo Chigi.