Sono finiti i tempi di Cutro in cui Schlein e Conte marciavano a braccetto sui corpi dei naufraghi per attaccare il governo disumano. Adesso il leader del M5S si rende conto che l’accoglienza indiscriminata non la vuole più nessuno, che le regole sono necessarie, che non è più tempo insomma di predicare umanità e fratellanza. Se non è invasione, quindi, è qualcosa che gli somiglia pericolosamente. E dunque ecco la giravolta di Giuseppe Conte. L’ennesima, e probabilmente non l’ultima. “Un migrante costa 50 euro al giorno – scrive su Fb – e noi diamo 1 euro con la social card alle famiglie italiane?”. Se non è populismo questo… Infatti il Pd fiuta il pericolo e si indigna. “Capisco che la campagna elettorale per le europee sia iniziata – commenta Alessandro Alfieri, senatore e membro della segreteria Pd – ma consiglierei un po’ più di prudenza nel linguaggio. Eviti di fare ridicole caricature”.
Conte punta al ritorno al grillismo delle origini. Fa notare il Corriere: “Si torna al piccolo mondo antico dei grillini, che poi tanto piccolo non era, viste le percentuali alle urne. Anche nei rituali. Forse non torneranno gli scontrini – scrive il Corriere – i rimborsi, le votazioni online. Ma visto che Grillo è a Roma per incontrare i parlamentari, e che vedrà anche Conte, chissà che il fondatore non ricordi della volta che nel 2013, dopo la tragedia del 3 ottobre a Lampedusa (368 morti accertati e 20 dispersi presunti), aveva detto: «Immaginiamo che uno Stato straniero dichiari guerra all’Italia e che usi la flotta per invaderci. Pearl Harbour sembrerebbe una passeggiata al confronto»”.
‘l Partito democratico è poco visionario? Io credo che non ci siano visioni nel Pd, assolutamente non ne ho viste’, dice il Garante pentastellato. Per poi ricordare come alla nascita del Movimento lui stesso avesse cercato il confronto con i dem su alcuni temi considerati prioritari: ‘Io volevo parlare alla conferenza del Pd, mi sono anche iscritto al Pd per parlare, e non me lo hanno permesso. Da lì loro hanno sbagliato, da Prodi’.
Per quanto riguarda la segretaria dem, Elly Schlein, l’opinione di Grillo non sembra troppo generosa: “Se mi piace Elly Schlein? Non ho giudizi. L’ho sentita, è una persona colta però poi non mi lascia un granché di strascico. Ma un po’ tutti i politici sono così”.
Sull’ipotesi di un campo largo, sulla scia dell’esperienza di governo giallorosso, Grillo sottolinea: “Non ci sono campi se non hai un po’ di immaginazione. Il campo è aperto a chiunque con un po’ di immaginazione sui temi”. In generale, sulle alleanze il fondatore Cinque Stelle non è molto fiducioso: “Le alleanze le abbiamo fatte, destra e sinistra, e siamo stati o pugnalati alla schiena o altre cose”
Per quanto riguarda il leader del Movimento, Giuseppe Conte, afferma di essere sulla stessa lunghezza d’onda. “È un momento di grande sintonia, lo sento più emotivamente coinvolto. Proviene da un altro mondo, accademico, diverso dal M5s dalla strada del vaffa. Avevamo bisogno di andare in un’altra direzione. Parliamo di idee. Lui essendo avvocato è più colto di me. Io non ho la dote dell’organizzatore, posso avere un’idea magari bella, poi magari è irrealizzabile, quando vai a istituzionalizzarla ti rendi conto che ne perdi il il 90% nei corridoi”.
La due giorni di incontri del fondatore del M5s coincide con un cambio di passo dei pentastellati, iniziato sul tema dei migranti e con un richiamo di Conte a una «terza via» che non sia, semplificando, né la linea dura di destra né l’accoglienza di sinistra. In cosa si concretizzi però non è chiarissimo: di certo, nessun riferimento al socialismo riformista di Tony Blair. Da Lampedusa, Conte ha dichiarato che «una soluzione potrebbe essere realizzare dei presidi, gestiti dall’Ue, con l’accordo dei paesi di origine e transito che ci ospitano, per poter processare le domande in loco per chi ha diritto alla protezione internazionale». Se questa «terza via» sia destinata a emergere anche su altri punti, si vedrà: la campagna elettorale per le elezioni europee d’altronde è iniziata, e con il proporzionale non c’è coalizione che tenga (come si vede anche nel centrodestra). Ogni partito tende ad accentuare le proprie caratteristiche per marcare una differenza con gli altri. Nel caso di specie, c’è la volontà di non “appiattirsi” agli occhi dell’opinione pubblica sui temi di sinistra, sui quali il Pd di Elly Schlein, al netto delle resistenze interne dell’ala riformista, sta provando a spingere.
Conte sceglie il terreno dei migranti. Ospite di Porta a Porta, il presidente pentastellato la mette così: un’alleanza strutturale con il Pd? Non è possibile perché ci sono “punti di diverbio, di dissenso”, come sui migranti, “noi siamo per la ‘terza via’ sull’immigrazione. Il Pd è per l’accoglienza indiscriminata. Non è possibile. Come non è possibile il blocco navale”.
Un attacco frontale a cui ribatte a stretto giro, in diretta tv da Bianca Berlinguer, Elly Schlein: “Conte non ha letto le proposte del Pd sull’immigrazione. Aspettiamo le sue”. E aggiunge: “Siamo in campagna elettorale”. “Accoglienza indiscriminata? E’ la stessa propaganda della destra, di Meloni e Salvini, le stesse parole“. Del resto, “a sventolare i decreti sicurezza con Salvini, c’era Conte e non c’eravamo noi”.
Alessandro Alfieri, senatore e membro della segreteria dem, bolla le parole del leader M5S come “sparate populiste”, rispolverando un vocabolario dei tempi in cui i rapporti tra Pd e 5 Stelle non erano dei migliori. “Capisco che la campagna elettorale per le europee sia iniziata ma consiglierei un po’ più di prudenza nel linguaggio. Eviti di fare caricature ridicole. Noi siamo per governare i fenomeni complessi legati ai flussi migratori e dare una mano ai sindaci sul territorio lasciati soli dal governo Meloni. Non servono sparate populiste”.