Le stime di dicembre di Bankitalia prevedono una crescita del +0,5% nel 2020. Numeri, precisano da via Nazionale, dovuti ad “un’intonazione più espansiva della politica monetaria e dalle migliorate condizioni sui mercati finanziari italiani. Fattori che compensano la maggiore debolezza del quadro internazionale“. Nell’ultimo trimestre crescita pari a zero Crescita pari a zero nell’ultimo trimestre del 2019. Dopo una piccola ripresa avuta nel terzo, la fine dello scorso anno non è stata positiva per il nostro Pil. “Le famiglie italiane – si legge nel comunicato riportato da Repubblica – hanno continuato ad aumentare i consumi anche se in in maniera più bassa rispetto al trimestre precedente per l’incertezza sull’evoluzione della situazione economica personale che è tornata a salire“.
Per cercare di dare una spinta maggiore a questa crescita è andato in scena un incontro a Palazzo Chigi tra il premier Conte, il ministro Gualtieri e i sindacati. Soddisfazioni tra le parti che hanno allargato la platea della riduzione delle tasse fino a redditi da 40mila euro e l’aumento degli ’80 euro di Renzi’ a 100 fino a 28mila euro. Mosse che porteranno dei benefici che vanno da 192 a 1200 euro annui, il tutto naturalmente dipende dal reddito.
Il premier Conte al termine dell’incontro ha parlato di “un passo avanti verso una modifica complessiva della riforma fiscale e in particolare dell’Irpef. Vogliamo dare alle famiglie e ai lavoratori una sicurezza economica“. “Un passo importante – ha detto Maurizio Landini – visto che ritornano a salire gli stipendi dei lavoratori dipendenti dopo diversi anni. Si tratta di un primo risultato che interessa 15-16 milioni di persone. Nessuno diventerà ricco ma la strada intrapresa è quella giusta“,