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L’ultimo romanzo di Piero Degli Antoni, «Ti porterò nel buio», ha come protagonista un ipnoterapeuta. Invece di cercare indizi, tracce di dna o impronte digitali, Galeazzo D’Adda investiga con un luminol dell’anima, alla ricerca di ferite invisibili all’occhio ma non per questo meno gravi. E’ a lui che si rivolge Perla Ruggeri, una donna a cui cinque anni prima tre sconosciuti, facendo irruzione nella sua casa, hanno ucciso il marito e rapito la figlia. Anche lei è rimasta ferita da un colpo alla testa e in seguito al trauma, di quella notte Perla non ricorda più niente. Ma, a distanza di cinque anni, ecco che la donna riceve una telefonata proprio dalla figlia, che ormai tutti danno per persa. «Mamma… aiutami!». Solo allora Perla ha il coraggio di affrontare il proprio passato oscuro, in cui si nasconde il vero motivo del rapimento. Ma per riuscirci ha bisogno di qualcuno che faccia emergere dall’inconscio i ricordi che lei stessa ha voluto seppellirvi. Solo un ipnoterapeuta può riuscirci, e il più bravo in circolazione è Galeazzo, un ottimo medico, che vive però, ormai da anni, in uno stato di profondo degrado personale. E’ ormai un misantropo che ha rinunciato a vivere e si lascia avvicinare solo dal proprio cane. Nella vicenda irrompe anche un terzo personaggio, l’avvocatessa Agata Rizzo, che dieci anni prima ha avuto una turbolenta relazione proprio con lui. Il thriller è ambientato a Milano e l’investigazione procede dall’esplorazione dell’inconscio di Perla. Un viaggio nella memoria e nelle impronte della sua dissolvenza che porterà a un’impensabile verità.
