Una maxi scritta, di color nero, inneggiante all'Isis, è apparsa su una delle pareti dell'ex Centrale Enel di Fiumicino, la struttura dove dovrebbe sorgere il futuro Auditorium della città. Non è la prima volta che sulla struttura, in stato di abbandono ed in fase di acquisizione dal comune, appaiono scritte controverse: nei mesi scorsi, una scritta, a caratteri cubitali, inneggiante a "Satana" era stata vergata di notte da mani ignote. Poi era stata cancellata. "Si tratta di un fatto preoccupante - dichiarano i consiglieri comunali di centro destram Mauro Gonnelli, Federica Poggio e William De Vecchis - Le dimensioni della scritta sono molto evidenti. Chi l'ha realizzata ci ha perso tempo, voleva fosse appariscente ed ha scelto un luogo ben preciso e di difficile accesso. Ha dovuto superare due cancellate, quindi sicuramente era munito di scale e ben attrezzato. Insomma voleva attirare l?attenzione. Cosa c'è dietro? Un gruppo di fanatici o qualche megalomane? Fa pensare però che tutto questo sia stato realizzato in centro città, senza problemi. Per rispetto di tutte le persone violentate, torturate e assassinate chiediamo immediatamente la sua rimozione". ANSA

Indagini a Milano, foreign fighter individuato in Iraq

MILANO.  Un uomo di origine marocchina di 47 anni è stato individuato in Iraq dalla Procura di Milano e indagato per terrorismo internazionale perlegami con l’Isis. Ora Ahmed Taskour – partito nel dicembre del 2014 per andare nel Paese mediorientale anche con la moglie marocchina, un figlio di 11 anni e una figlia di 15 – è latitante in Iraq e dovrà essere eseguita la misura cautelare a suo carico attraverso la procedura di estradizione. L’uomo è sospettato di essere un foreign fighter, un ‘soldato’ del sedicente Stato islamico, e risultava latitante per la giustizia italiana.

L’uomo è stato identificato a seguito delle indagini coordinate dal dipartimento antiterrorismo della Procura milanese (fino a poco settimane fa guidato da Maurizio Romanelli e ora da Alberto Nobili) e dal pm Enrico Pavone. A carico dell’uomo pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per terrorismo internazionale.  Tutta la famiglia, prima di partire per l’Iraq, risiedeva a Bresso, nel Milanese.

In un video del novembre del 2015, dopo gli attentati di Parigi, si vede il figlio di 10 anni minacciare di morte l’Occidente assieme al padre. Il filmato sarebbe stato girato in Iraq e nel video anche il figlio inneggia al jihad e augura la morte all’Occidente e agli occidentali. Nel filmato, con tanto di logo e bandiere del sedicente Stato islamico, l’uomo e il figlio, nato nel 2005 in Italia, usano una serie di espressioni, oramai sentite tante volte, per minacciare gli occidentali come arriveremo fino alle vostre case.

Taskour è passato da una vita apparentemente normale, con un lavoro stabile in una ditta di pulizie e un casa a Bresso, ad essere un elemento importante nella propaganda dell’Isis. Inquirenti e investigatori hanno chiarito anche che, prima di partire con la famiglia verso i territori dello Stato islamico durante le vacanze di Natale del 2014 per non dare nell’ occhio, l’uomo ha chiesto un prestito ad una finanziaria e l’anticipo del tfr al suo datore di lavoro (usando come scusa lo stato di salute della madre) recuperando 30mila euro in totale

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