E’ di 11 morti il bilancio delle nuove ondate di piogge monsoniche che hanno colpito lo stato himalayano dell’Uttarakhand, nel nord dell’India. Lo riferisce The Indian Express. Una famiglia intera di sette persone è stata distrutta nel crollo dell’abitazione causato da una frana nel distretto di Chamoli. In un altro incidente, quattro operai sono precipitati in un fiume mentre stavano riparando una strada. Intanto, non ancora si conosce il numero preciso delle vittime delle alluvioni del 16 e 17 giugno, che hanno causato enormi danni e decine di migliaia di senzatetto ancora oggi isolati dal resto del Paese. Ieri le autorità locali, hanno aggiornato il numero di dispersi a 5.360 persone, ma secondo altre fonti sarebbero oltre 11 mila. Il governo locale ha poi annunciato che il pellegrinaggio alle sorgenti del Gange (detto ”char dham”) sarà ripristinato il 30 settembre nei tre templi di Gangotri, Yamunotri e Badrinath, ma non nel luogo sacro di Kedarnath che è stato spazzato via dalle inondazioni. L’economia dell’Uttarakhand dipende largamente dal turismo religioso che ogni anno attrae circa 2 milioni e mezzo di devoti indù.
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