Nella notte, un incendio divampato in un ospedale di Calcutta in India, ha causato la morte di decine di persone. L’incendio è scoppiato nelle prime ore della giornata negli scantinati dell’Amri Hospital una struttura privata della metropoli bengalese, dove erano immagazzinati materiali infiammabili e anche le bombole d’ossigeno. I pompieri hanno dovuto lavorare per cinque ore prima di mettere sotto controllo le fiamme. Le fiamme hanno sprigionato una grande quantità di fumo che ha raggiunto in poco tempo le corsie dei primi piani dove erano ricoverati centinaia di pazienti. La maggior parte è stata portata in salvo, ma numerosi altri pazienti sono rimasti intrappolati e sono morti soffocati. Secondo il capo del governo regionale, Mamata Banerjee, ha detto che l’incidente è stato causato da una negligenza, “un crimine imperdonabile”, e ha chiesto che i responsabili siano portati alla giustizia per la “condanna più dura possibile”.Prima dell’arrivo dei pompieri, gli stessi abitanti del quartiere si erano prodigati nel correre in aiuto delle persone intrappolate. Le televisioni locali hanno mostrato le immagini dei pazienti avvolti in lenzuola bianchi, calati dalle finestre o portati via in barella, ma anche dei parenti disperati in attesa all’esterno, mentre una fitta coltre di fumo si levava dall’edificio di 7 piani. L’ospedale era stato teatro di un altro incendio di enormi dimensioni nel 2008. I roghi sono comunque eventi non rari in India (a Calcutta ce ne sono stati almeno una decina dal 2008) e spesso sono causati da cortocircuiti elettrici.