Indice di gradimento di Mario Draghi nei sondaggi e nelle consultazioni

Gradimento al 71%. Mario Draghi schizza in testa alla classifica del gradimento e scavalca Giuseppe Conte. E’ quanto emerge dal sondaggio Demos per Repubblica. L’ex-premier resta comunque secondo con il 65%. In fondo alla classifica Matteo Renzi con il 17%.

Quanto al giudizio sul possibile governo Draghi è positivo soprattutto fra gli elettori del Pd. Dove raggiunge l’85%, cioè, quasi la totalità. Tuttavia, sfiora il 70% anche nella base della Lega e dei Fratelli d’Italia, probabilmente appagati dalle dimissioni di Conte. Nonostante le perplessità dei gruppi dirigenti e la posizione apertamente contraria espressa da Giorgia Meloni.

Meno ampio appare il sostegno fra gli elettori di Forza Italia e, ancor più  del M5S. Internamente diviso, tanto più dopo le dimissioni Conte. Nel complesso, il gradimento dei cittadini nei confronti di Draghi appare altissimo: 71%”. E’ stato chiesto agli intervistato anche sulla durata del governo Draghi e per il 52% dovrebbe arrivare a fine legislatura. Mentre sulla composizione per il 61% è preferibile il mix tra tecnici e politici. Infine sulle intenzioni di voto: Lega al 22,8%, Pd al 20,9%, Fdi al 16,9, M5S al 15,2, Forza Italia al 7,8%, Leu al 3,2, Azione al 2,8, Italia Viva al 2,7, Più Europa al 2.

‘Master al Massachusetts Institute of Technology, ex Governatore della Banca d’Italia, Consulente delle più importanti società del mondo, Presidente del Financial Stability Board, Professore ordinario in politica monetaria, membro del Board of Trustees di Princeton, Presidente per 8 anni della Banca Centrale Europea’, è il curriculum di Mario Draghi.

‘L’Italia e l’Europa sono fortunate che Mario Draghi abbia accettato la sfida di aiutare a mettere fine alla crisi economica e sociale dell’Italia, in un momento in cui questa è il Paese dell’Eurozona colpito più duramente dalla pandemia’,  dice Christine Lagarde, presidente della Bce, a proposito dell’incarico a formare il governo dato al suo predecessore all’Eurotower.

Ho piena fiducia – dice Lagarde in un’intervista al francese Journal Du Dimanche – che Mario Draghi sarà all’altezza della sfida. Ha tutte le qualità che ci vogliono: ha la competenza, il coraggio e l’umiltà necessarie per far ripartire l’economia italiana con l’aiuto dell’Europa.

Il Pd è unito sul sostegno a Draghi. Zingaretti è chiaro: ‘Nel Pd c’è unità assoluta su un punto che condivido anche io: con Draghi con le nostre idee, con i nostri valori. Perché la storia sta dimostrando che le nostre idee hanno fondamento. Draghi ha garantito un’idea di Europa. Non c’è dubbio che è una novità: Salvini ha dato ragione al Pd, non ci siamo scostati noi. Tutti possono riconoscere che l’idea di risolvere i problemi distruggendo l’Europa era fallimentare. Si apre una fase nuova, non c’è dubbio: vedremo le coerenze. Ho visto scricchiolare il progetto politico per cui il nuovo era un attacco alle democrazie occidentali e la morte dell’Europa’.

Giorgia Meloni rivendica la sua scelta di stare all’opposizione nel momento in cui tutte le forze politiche dicono sì a Mario Draghi e  sottolinea  che FdI è pronta a giocare la sua partita, con cuore, volontà, idee e passione: ‘Voglio dire a tutti: non ci sottovalutate: noi siamo la coerenza che non è stata mai tradita’. Meloni come pensiero politico coincide  con la linea di alternativa al sistema incarnata da Giorgio Almirante, il quale spesso e volentieri osservava di essere il capo dell’unica vera opposizione in Italia.

Anna Maria Bernini, capogruppo dei senatori di Forza Italia, motiva l’apertura dei forzisti al presidente incaricato  Mario Draghi:  ‘Un salvataggio nel nome della salute pubblica, del bene comune. Questa la motivazione del sì all’ex governatore della Bce da parte del partito di Berlusconi. Il governo  che si sta formando non potrà mai essere una maggioranza politica, ma un esecutivo di salute pubblica. Delle migliori energie al servizio dell’Italia e degli italiani. In questa legislatura abbiamo subito davvero troppo immobilismo, troppo dilettantismo, troppa superficialità: questo è il tempo della competenza e della serietà’.

Da un lato la speranza, forse tardiva, che il centrodestra ritrovi compattezza. Dall’altra un grande ottimismo verso il governo che sta per nascere: ‘Draghi, da questo punto di vista, è una profezia che si auto avvera. La situazione del Paese è grave e in drammatico peggioramento, vista l’emergenza sanitaria e la bomba sociale che si sta per abbattere su lavoro e imprese quando finiranno gli ammortizzatori sociali e si sbloccheranno i licenziamenti. Forza Italia ha spesso fatto il donatore di sangue. Anteponendo l’interesse generale agli interessi di partito. E continuerà a farlo. Nel colloquio avuto con il professore Draghi abbiamo ascoltato molte cose che ci sono piaciute. E per questo abbiamo fatto un’apertura di credito. Non abbiate timore però, abbiamo posto la condizione che vi sia una totale discontinuità con il governo precedente. A tutti noi  sarebbe piaciuto fare un governo di centrodestra, ma il voto anticipato in questa situazione, con troppi contagi, troppi morti e un piano vaccinale che latita, non pare una via percorribile. Il nostro orizzonte politico è e rimane una coalizione liberal-conservatrice, ed è per questo che sono certa che riusciremo a trovare, anche in questa occasione, una sintesi, per non disperdere un patrimonio costruito in oltre 25 anni di alleanza. Nella crisi vero patriottismo non è salire in tribuna e godersi lo spettacolo senza sporcarsi le mani, ma scendere in campo e lavorare allo stremo delle nostre forze per uscire al più presto, tutti insieme, da questo momento atroce’.

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