di Andrea Viscardi
Le notizie che in queste ultime ore riempiono le prime pagine di tutti i giornali ci fanno vivere in questo Paese una condizione a dir poco umiliante. Di chi sia la colpa “se della magistratura uscita irrimediabilmente dai suoi ranghi, del sistema dell’informazione o di una classe politica divenuta ormai per certi aspetti impresentabile” non importa più a nessuno. Si sa solo che negli ultimi giorni si è raggiunto la soglia massima del disgusto e della sopportazione, per giunta acuita dalla paura di una crisi economica da cui non sembra facile uscirne e che deprime sempre di più i cittadini circa la speranza di un futuro migliore. Prima che il quadro degeneri e dalla depressione si passi alla violenza collettiva occorre imboccare una strada ragionevolmente politica che eviti di minare le basi del nostro sistema democratico. Tutti dicono che Berlusconi deve dimettersi per il bene del Paese e per lasciare di se stesso un ricordo diverso dal personaggio che ora sembra incarnare, quello di un satrapo che finirà travolto dai suoi stessi vizi e dalle sue debolezze. Ma come molto modestamente abbiamo già precedentemente scritto lui non si dimetterà mai per questi motivi, grande è la paura delle inchieste giudiziarie e di un eventuale conseguente tracollo delle sue aziende. Insistiamo nel sostenere che l’unica motivazione plausibile potrebbe essere l’acuirsi della crisi economica e l’impossibilità del governo e della sua maggioranza a favi fronte. Solo allora solo si dimetterebbe per andare subito alle elezioni. Lunica proposta sensata adottabile come una probabile soluzione è stata quella di una sorta di amnistia ad personam, avanzata dal Prof. Buttiglione(UDC) ma tutti ipocritamente hanno gridato allo scandalo. A questo punto teniamocelo con tutte le sue bizzarrie, le sue debolezze, perche vie d’uscita serie al momento non se ne intravedono.