Lieve rialzo per il fatturato dell’industria, che a maggio segna +0,1% su aprile. Ancora di rilievo il calo su base annua, che registra un- 5,1%. Lo rende noto l’Istat, secondo cui il ribasso viene giustificato ancora dal mercato interno.
Su base mensile, invece i ricavi risultano quasi fermi, Sul mercato interno la variazione è proprio pari a zero, mentre fuori confine l’Istat segnala un aumento dello 0,5%. Passando al confronto annuo, il calo è il risultato di un forte ribasso a livello nazionale (-8,3%), contrastato solo da un debole aumento sui mercati esteri (+1,7%). Analizzando i diversi settori, l’unico incremento tendenziale del fatturato si registra nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+4,2%), mentre la diminuzione più profonda riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-24,2%).
A maggio gli ordinativi dell’industria crescono del 3,2% su base mensile, il rialzo più forte da gennaio 2011, ma su base annua risultano ancora in calo, -1,1% (dato grezzo), trascinati in basso dal mercato interno.
Il forte aumento degli ordini rispetto ad aprile quindi non indica con certezza assoluta un’inversione di tendenza, visto che la crescita ricade tutta su un settore specifico e non si può imputare a una ripresa diffusa. Comunque è il terzo incremento congiunturale consecutivo, come al solito dovuto principalmente al buon andamento delle commesse fuori confine (+4,0% contro il più modesto +2,6% degli ordinativi interni). E a livello tendenziale la differenza tra i risultati ottenuti sul territorio nazionale (-7,9%) quelli incassati all’estero è ancora più netta (+9,4%). Guardando ai diversi settori, su base annua l’Istat segnala gli aumento più marcati per la fabbricazione di mezzi di trasporto (+6,4%), la fabbricazione di macchinari e attrezzature (+6,0%) e le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+4,9%). Al contrario le diminuzioni più rilevanti si registrano nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-10,2%), nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-9,7%) e nell’industria del legno, carta e stampa (-4,4%).