Sono cinque i casi di influenza grave e complicata segnalati sinora a in Friuli Venezia Giulia, dopo il decesso di una 68/enne avvenuto nei giorni scorsi a Zoppola in Friuli. L’ultimo e’ emerso a Trieste e riguarda una donna di 43 anni, non vaccinata, ricoverata presso il Presidio ospedaliero giuliano con una sindrome di grave insufficienza respiratoria acuta. Lo comunica l’ufficio stampa dell’Azienda sanitaria triestina. I dati della sorveglianza sull’influenza relativi alla seconda settimana di gennaio – precisa ancora la nota – documentano che continua ad intensificarsi l’attivita’ dei virus influenzali e che l’incidenza delle sindromi influenzali in Italia e’ di 7,1 casi per mille assistiti. In Friuli-Venezia Giulia l’incidenza totale delle sindromi influenzali nella seconda settimana di gennaio e’ inferiore alla media nazionale, raggiungendo il valore di 4,6 casi per mille assistiti. Complice forse una stagione invernale con temperature non ancora particolarmente rigide, la diffusione del virus influenzale risulta piu’ lenta dello scorso anno, posticipando nel tempo il picco dell’epidemia. Tempo utile quindi per i cittadini – raccomanda l’Azienda – che possono ancora recarsi agli ambulatori dei medici curanti, ed effettuare la vaccinazione; soprattutto le persone vulnerabili per eta’ o presenza di altre malattie che potrebbero metterle a rischio.
L’epidemia influenzale stagionale – sostiene la nota dell’Azienda sanitaria di Trieste – e’ responsabile di buona parte dell’eccesso di mortalita’ che ogni inverno viene registrato dai sistemi di sorveglianza di tutto il mondo. Tale monitoraggio aveva gia’ registrato in Friuli Venezia Giulia 4 casi gravi di influenza con un decesso, e nelle ultime settimane la mortalita’ media giornaliera risulta maggiore di quella attesa, a causa dell’impatto – in termini di eccesso di mortalita’ – di cui e’ responsabile il virus influenzale: l’influenza infatti puo’ anticipare il decesso di persone che sono affette da malattie che aumentano il rischio di complicanze. La copertura vaccinale negli ultrasessantacinquenni, relativamente agli assistiti dei medici di medicina generale dell’Asuits, ha superato quota 50%, secondo i dati non ancora definitivi, presenti nel sistema informativo. Questo risultato e’ pero’ – conclude la nota – ancora distante dagli obiettivi di copertura vaccinale richiamati dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-19.