Informativa del ministro Lamorgese alla Camera e al Senato sugli scontri di Roma

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese si difende, di fronte al Parlamento, e tenta di mettere fine a fiumi di polemiche e insinuazioni arrivate dopo dieci giorni di tensioni in piazza per le manifestazioni dei No Pass, cominciate con gli scontri a Roma dello 9 ottobre, passando per i tafferugli a Milano sabato scorso e culminate nello sgombero dei manifestanti al porto di Trieste. Ma la sua informativa resa alle Camere sugli episodi nella Capitale è anche una presa d’atto delle “criticità che, occorre riconoscerlo – dice – hanno contrassegnato la gestione dell’ordine pubblico di quelle ore”.

Giorgia Meloni lascia l’Aula prima dell’intervento di Luciana Lamorgese. Il ministro dell’Interno si è recato alla Camera per l’informativa sui disordini di sabato 9 ottobre a Roma e Milano, e sulla protesta dei lavoratori portuali di Trieste. Un segno di protesta  quella della leader di Fratelli d’Italia che ha nuovamente chiesto le dimissioni della Lamorgese.

“Nell’immediatezza dei fatti ho chiesto al capo della polizia una dettagliata ricostruzione delle evidenti delle criticità che, occorre riconoscerlo, hanno contrassegnato la gestione dell’ordine pubblico di quelle ore. E’ palese che non si sia riusciti a contenere tutti i propositi criminali da cui era mossa la parte violenta dei manifestanti, specie quella istigata da elementi più politicizzati. C’è stata una lettura politica “che tende ad accreditare la tesi di un disegno assecondato da comportamento delle forze dell’ordine, devo respingere fermamente questa lettura”, perché essa “insinua il dubbio che le forze della polizia si prestino ad essere strumento di oscure finalità politiche. E’ un’ingiusta accusa, che getta un’ombra inaccettabile sull’operato delle forze ordine”. , ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Parole che sono state accolte con proteste nell’Aula.

L’irruzione nella sede della Cgil è stato “il momento più drammatico” e “che ha turbato l’opinione pubblica per la violenza dell’azione distruttiva e lo sfregio alla democrazia. Un momento durato 8 angoscianti minuti, che ha avuto il suo apice tra le 17.32, quando i manifestanti irrompono nella sede sindacale, e le 17.35, quando le forze di polizia riprendono il controllo della situazione e liberano i locali”.

“L’obiettivo che dobbiamo prefiggerci è guidare il Paese fuori dalla pandemia senza che le effervescenze delle conflittualità producano traumi o ferite profondi – ha aggiunto Lamorgese – l’andamento delle manifestazioni dell’ultimo fine settimana induce a mantenere massima l’attenzione affinché non sia turbata la tranquillità della comunità nazionale. Lo strumento per garantire questo è il doveroso equilibrio tra il diritto di manifestare il dissenso e la tutela dei diritti e le libertà dei cittadini”.

“Noi non abbiamo dubbi a definire le violenze come quelle alla Cgil di Roma come provenienti da ambienti neofascisti, ma c’è sfuggita la matrice sui fatti di Milano”: è iniziato così l’intervento del deputato di Fratelli d’Italia Francesco Lollobrigida, che ha risposto all’informativa della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. “Non abbiamo sentito una parola di condanna da parte del Pd della violenza rossa che, grazie alla polizia, non ha potuto devastare quotidiani e aggredire la Camera del lavoro”: ha continuato, parlando degli scontri che si sono verificati nei giorni scorsi durante le proteste contro il Green Pass, sia a Roma sia a Milano.

Poi, parlando della piazza di Trieste, ha sottolineato: “A pochi giorni della chiusura dei seggi abbiamo visto la polizia usare gli idranti per disperdere dei lavoratori che non stavano usando la violenza. Quest’estate evidentemente non avevano acqua quando c’era da disperdere un rave”. Chiaro riferimento al party abusivo a Viterbo, sgomberato in tempi non velocissimi.

Infine un attacco contro la titolare del Viminale: “Lei sabato 9 ottobre ha mentito. Non scarichi sulle nostre forze di polizia le sue responsabilità. Lei ha raccontato che a Roma non si poteva fare niente, però a Trieste ha dimostrato che quel pugno di ferro si poteva usare. Contro i lavoratori inermi, ma non contro i neofascisti di Forza Nuova”.

Da febbraio 2020 al 18 ottobre si sono tenute 5.569 manifestazioni di protesta, più della metà nel 2021, e di queste 1.526 tra il 22 luglio e il 18 ottobre, che hanno riguardato la contestazioni al green pass. Sono le cifre elencate dal ministro dell’Interno Luciano Lamorgese nella sua informativa alla Camera. Il 3,4% è sfociato in episodi di violenza, ossia 52 manifestazioni. “Nello stesso periodo – ha detto Lamorgese – lo sforzo di contenimento delle contestazioni di piazza ha portato all’assegnazione di 17.470 unità delle forze mobili di polizia all’autorità di pubblica sicurezza”.

“Ministro si prenda le sue responsabilità: se l’intelligence non l’aveva capito che sarebbe arrivata quella gente, è grave, se l’aveva capito e non gliel’ha detto è ancora più grave. Si faccia dare una mano, non si isoli nei suoi uffici. Ci sono poliziotti che non si sentono tutelati, isolati, difenda i suoi uomini, non scarichi su di loro le sue responsabilità”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando al Senato, rivolgendosi al ministro Lamorgese. “Nessuna autocritica, un errore grave”, ha detto Salvini.

“Faccia sentire la sua vicinanza a chi lavora con lei, a fianco. Ma è normale fare una manifestazione alla vigilia del voto, poi idranti a urne aperte, ma neanche in Cile, in Venezuela”, ha detto ancora Salvini parlando al Senato, rivolto al ministro Lamorgese . “A parti invertite, voi della sinistra, avreste mandato i caschi blu dell’Onu, basta ipocrisia. Lei faccia il ministro, sinora non ce ne siamo accorti”.

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