Tra gennaio e luglio di quest’anno l’analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese. Questa flessione risulta essere decisamente più contenuta nel Nord-Ovest (-14,3%) e più accentuata nel Nord-Est (-25,4%), al Centro (-28,8%), al Sud (-31,3%) e nelle Isole (-29,0%). Se si limita il confronto al periodo marzo-luglio, i cali registrati nelle singole ripartizioni geografiche sono più evidenti: -19% per il Nord-Ovest, -33% per il Nord-Est e circa il -40% per Centro, Sud e Isole. Lo rende noto l’Inail in un comunicato.
La flessione che emerge dal confronto dei primi sette mesi del 2019 e del 2020 è legata soprattutto alla componente maschile, che registra un calo del 28,8% (da 243.512 a 173.283 denunce), mentre per quella femminile si attesta al -14,5% (da 135.159 a 115.590). Nei mesi di marzo-luglio, in particolare, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente le denunce si sono ridotte del 39% per i lavoratori e del 18% per le lavoratrici.
Tra gennaio e luglio la diminuzione ha interessato sia i lavoratori italiani (-24,6%), sia quelli comunitari (-15,8%) ed extracomunitari (-20,0%), con cali percentuali più sostenuti se limitati al confronto del periodo marzo-luglio. Dall’analisi per classi di età emergono decrementi generalizzati in tutte le fasce, ma più contenute per i lavoratori tra i 45-64 anni.