Un’inchiesta che svela uno spaccato mostruoso lambendo pezzi istituzionali del Pd. Non finisce mai di di stupire quella sedicente “parte migliore del Paese“, che risulta davvero imbattibile nell’arte di predicare bene e razzolare male. È presto per dire se a detta categoria appartenga anche la 57enne Federica Anghinolfi da Montecchio(Reggio Emilia), responsabile del servizio sociale dell’Unione della Val d’Enza. Fino a un paio di giorni fa il suo nome non diceva nulla ai più, ma da ieri rimbalza sulle cronache dei giornali che hanno riportato la notizia del suo arresto nell’ambito dell’inchiesta denominata “Angeli e Demoni“. Con lei in manette altre 17 persone, su un totale di 27 indagati. Ai domiciliari anche Andrea Carletti, sindaco di Bibbiano, del Pd. Le vittime sono bambini, strappati, secondo gli inquirenti, a colpi di elettrochoc dalle famiglie d’origine per essere quindi affidati ad amici e conoscenti di psicologi e assistenti sociali in cambio di mazzette.
Era solo il preludio all’attacco dell’altro Capitano, cioè Matteo Salvini, immortalato in una serie di immagini (con il mitra, il rosario, il crocifisso) e accostando la foto a quella della Madonna con le due pistole del libro “Educazione Siberiana“, tatuaggio simbolo della mafia russa e con tanto di commenti del tipo: «Parole non scritte. Parole non dette. Parlano i simboli fra loro contrastanti. Non sono paradossi ma linguaggi». E ancora: «Parla a parti, subpersonalità e linguaggi subliminali». In un’altra immagine pubblicata dalla Anghinolfi c’è sempre Salvini, in veste Barneydei Flintstones con a fianco Donald Trump. Il giorno dopo questa ultrà dell’accoglienza e del buonismo a oltranza, nonché è rimasta impigliata – ribadiamo: da presunta innocente – nei fondali limacciosi di uno dei fatti più turpi mai registrati dalla pur abbondantemente raccapricciante cronaca nazionale. Così va in fumo la storiella della sedicente “parte migliore del Paese”