Napoli. “Sono nato in un ambiente dove l’amore, il rispetto per l’alimentazione e per i prodotti sani costituiscono valori imprescindibili e sono stati il fondamento della mia carriera. Da bambino ho passato tantissimo tempo in cucina: già da allora sapevo cosa avrei voluto fare più di ogni altra cosa. Lo chef! E così è stato”. A parlare del suo grande amore per fornelli e forni e soprattutto per il food che valorizza il territorio è Salvatore Bocchetti, per convinzione oltre che per pura passione, chef. Attualmente a capo della Brigata del “Re Ferdinando”, tenuta a San Prisco (CE) nella quale investe grandi energie, credendoci pienamente. Con motivato orgoglio e soprattutto con grande entusiasmo ed un sorriso aperto e leale che lo presenta con limpidezza, Salvatore parla di due grandi novità in ambito lavorativo, che si sono presentate contemporanea e lo riempiono di gioia. “Dopo tanti anni di carriera si realizza proprio in questo periodo un mio sogno: lavorare come docente in un istituto alberghiero. Sono certo di riuscire a trasmettere la mia voglia di fare e a motivare i ragazzi per farli crescere professionalmente e affermare la legalità. Ho grande rispetto per gli studenti che hanno voglia di imparare, così come io ho voglia d’insegnare il mio sapere e di trasmettere loro le tecniche che ho acquisito negli anni, apprendendo a mia volta dai miei maestri ed elaborando ciò che mi è stato insegnato, alla luce del mio personale bagaglio di conoscenza nel campo culinario e degli obiettivi specifici che mi sono posto che gravitano essenzialmente nel mondo del food di qualità. Questa nuova esperienza nella Scuola mi rende felice perché posso proiettare gli allievi in un fantastico ambito lavorativo nel quale credo, all’insegna del ‘I love cooking’. È questa la mia vita e la docenza aggiunge ad essa una forte motivazione in più”.
Nato e cresciuto a Napoli, all’età di 17 anni dopo aver finito l’istituto alberghiero Cavalcanti di Napoli, Salvatore Bocchetti acquisisce la sua prima esperienza professionale presso Hotel Renaissance Mediterraneo. Dopo quasi un anno, parte per Milano alla scoperta di nuove realtà. “Lì ho avuto l’opportunità di lavorare e imparare affiancando chef di alto livello che mi hanno permesso di scoprire i differenti colori e le meravigliose sfumature di una cucina raffinata. Da Milano centro mi sono spostato in varie regioni”. Le tappe più formative in Liguria, Toscana, ed in particolare in città come Ventimiglia, Monaco, per poi ritornare a Milano con un bagaglio enormemente cresciuto, ricco, variegato. “Da queste esperienze ho imparato tantissimo, diventando poi chef dopo anni di esperienza in vari posti. Ho deciso successivamente di ritornare nella mia città nativa, Napoli, della quale sono orgoglioso, dove ho avuto il privilegio e il piacere di lavorare in location di qualità, in varie realtà della regione, come la Costiera sorrentina, il Beneventano per approdare al Casertano dove sono attualmente, in carica quale executive chef della tenuta Re Ferdinando”. Mattone su mattone, piatto su piatto, creazione su creazione, uno chef motivato e determinato che va avanti con ferma volontà. “Quest’ultimo incarico mi ha permesso di raggiungere un importante traguardo nella mia formazione culinaria, all’insegna della passione e della raffinatezza che cerco di mettere in tutti i miei piatti. Negli ultimi anni ho avuto, tra l’altro, l’onore di di partecipare a note manifestazioni di beneficenza nella Squadra di eccellenza di #InsiemeperilTerritorio, fondata dalla giornalista enogastronomia Teresa Lucianelli, notoriamente dedita al bene concreto, nella quale milito. Mi sento realizzato a fonate la mia opera, perché ne condivido i principi e ho l’opportunità di aiutare chi ha tanto poco, chi non ha nulla”.
“Si sottovaluta tantissimo la cruda realtà che ci circonda: sono molte le persone che hanno bisogno di aiuto e non chiedono. Il problema maggiore sono i casi sommersi con i quali non si riesce facilmente ad avere a che fare, persone che prima avevano uno status ed oggi non hanno più possibilità neppure di mangiare e per dignità non si espongono, e hanno altrettanto bisogno rispetto a tanti casi evidenti, se non di più. Non vanno facilmente alla Caritas, hanno vergogna di mettersi in fila alle mense e intanto i figli patiscono. Insieme per il Territorio opera attivamente per aiutare questi soggetti ‘nascosti’ che versano in forte indigenza, oltre ai bambini vittime di gravi problematiche, ai dimenticati, agli ultimi, che sono sotto gli occhi di tutti. Riuscire ad aiutarli, mi gratifica ulteriormente: è il mio modo per dire grazie a Nostro Signore per ciò che di bello mi riserva questa esistenza: gli affetti innanzitutto e le soddisfazioni sul lavoro: tra queste, presenziare come giudice di gara in concorsi organizzati nel Campus Principe di Napoli (Agerola) scuola formativa del grandissimo Heinz Beck.
Nel corso del 2024 anche la gratificazione di essere in onda su Sky, in un programma di cucina. Ancora, le consulenze in Spagna sempre più frequenti: Madrid, Malaga, Marbella, Alicante”. Uomo di sani principi, dedito alla famiglia, e papà di due splendide bimbe, Gioia e Suami, avute dalla moglie Stefania, compagna di vita oltre che di affetto, sempre presente, alle quali insegna l’importanza per il cibo sano, come diritto di ogni essere vivente ed il rispetto per la natura ed il riciclo, “importantissimo contro gli sprechi ed il consumismo selvaggio. Una disciplina che va imparata subito, già da piccoli, per un Mondo migliore”. Nessun familiare è nel settore culinario, ma tutti sono buongustai e, ovviamente fans della cucina di Salvatore, “una cucina da amare” e che effettivamente si fa amare: in primis papà Raffaele, mamma Maria, i fratelli Giuseppe (secondo dopo Salvatore) e Antonio (il terzo) che precedeva l’ultima, “mia sorella Lucia, la nostra vita”. “Lucia Bocchetti 24 anni vive sempre dentro di me in ogni piatto ci sei tu..” – afferma con gli occhi lucidi di commozione lo chef, ricordando la bellissima sorella scomparsa giovanissima, a causa di un tremendo male, oggi suo “angelo custode”. “Una persona speciale, di una bontà esemplare, che è stata e rimane il mio faro in una vita non semplice, nella quale mi sono sudato ogni traguardo, quelli grandi come quelli piccoli, sgobbando e ringraziando tutti coloro che mi hanno dato la possibilità di crescere, la loro fiducia. Non si smette mai di migliorare, ve n’è sempre bisogno. Sempre! So che voglio crescere ulteriormente, non smetterò mai di investire le mie energie per raggiungere qualitativamente alte vette nel Food d’eccellenza e per dedicarmi alla solidarietà: ogni granello va diviso, ogni soddisfazione è giusto che sia condivisa”.
“La cromoterapia è una medicina alternativa che vede nelle tinte il proprio punto di forza e io credo del colore. Con esso illumino la mia Cucina” e così lo chef, tra le forti colonne di #InsiemeperilTerritorio, trasmette positività, gioia, fiducia, positività, in un inno alla vita, “anche quando ci prova tragicamente, nel ricordo di chi ci ha lasciato per salire lassù, raccomandandoci di non lasciarci andare e, anzi, di sorridere sempre”. Tra i piatti più richiesti che portano la sua firma: Carabineros, zabaione salato, hummus di pomodoro, caviale e stracciata di bufala; Soufflé alla Nerano, fonduta di castelmagno, tartar di salmone, gambero al lardo di colonnata maio al lime e polvere di alga disidratata; Polpo cotto in liquido di governo, patata viola in tre consistenze, sifonato di mango e bufala; Riso Carnaroli, vellutata di fave, seppia scottata al lime, spumata di taleggio e goccie di ribes. Vitellino, carabineros, salsa di ostriche, umami di pomodoro e bufala; Vegetarian: tagliatella con broccoli, i tre cavoli, uovo cotto a bassa temperatura; Baccalà con crema di broccolo natalizio, mantecato di cavolfiore, gel di papaccella e povere di capperi; Tagliata di angus rivisitata, pesto di rucola, crumbler di parmiggiano e umami di pomodorino; Dessert all’olio di oliva, terriccio al cacao, croccante di lamponi e vaniglia. La sua passione per i lievitati lo ha portato a produrre con successo panettoni al lievito madre in golose varianti, oltre alla classicità veronese: cioccolato bianco, caffè e frutti rossi; ricotta pera e cioccolato; pistacchio. E non potevano mancare le colombe: tradizionale, cioccolato bianco e frutti rossi, mango, gianduaia e mela annurca, cioccolato fondente e fragola. Sofficità, colore e gusto, per augurarsi e augurare il meglio e prendere la vita con un sorriso sincero e propiziatorio, in nome e in prima fila a favore del bene.
Teresa Lucianelli